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Dall’Healthcare innovation forum le chiavi per un sistema sanitario sostenibile. Ecco quali

A Palazzo Wedekind, nel corso della quinta edizione dell’Healthcare Innovation Forum, istituzioni, aziende e professionisti si sono confrontati sul futuro del sistema sanitario. Al centro del dibattito, l’idea che l’innovazione non coincida solo con la tecnologia, ma con la capacità di ripensare i processi e costruire modelli più sostenibili e integrati a beneficio degli individui

La trasformazione del sistema sanitario richiede una governance capace di bilanciare innovazione tecnologica, sostenibilità e centralità del paziente; un processo che richiede un profondo ripensamento dei modelli organizzativi e di cura. È il filo conduttore emerso dalla quinta edizione dell’Healthcare Innovation Forum, svoltasi a Roma, a Palazzo Wedekind. Il convegno, organizzato da Core, ha riunito rappresentanti istituzionali, aziende e professionisti del settore per costruire un ecosistema capace di coniugare progresso tecnico, sostenibilità e centralità della persona. Nel suo messaggio, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha sottolineato come “intelligenza artificiale, big data e medicina personalizzata stiano cambiando il modo di prevenire, diagnosticare e curare, offrendo nuove opportunità per rendere l’assistenza più tempestiva, integrata e vicina ai cittadini”. Un percorso che “richiede un equilibrio tra innovazione e responsabilità, tra progresso tecnico e visione etica”, ha aggiunto, ricordando come gli investimenti del Pnrr rappresentino “una leva per modernizzare il sistema sanitario e migliorare la qualità dell’assistenza”. “Al centro – ha concluso il ministro – resta la persona: non come destinatario passivo, ma come parte di un sistema capace di ascoltare, prevenire e accompagnare”.

INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA

Tra i temi emersi con maggiore forza nel corso dell’incontro, quello dell’innovazione come leva indispensabile per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Il presidente della commissione Affari sociali del Senato Francesco Zaffini, ha sottolineato come “oggi riuscire a creare modelli che ottimizzano le risorse carenti — denaro, personale o tempo — è qualcosa di assolutamente importante”.  “Credo che l’innovazione dei processi e l’innovazione tecnologica in sanità siano fondamentali per reggere la sostenibilità del sistema, che ha bisogno di risorse ingenti”, ha fatto eco Luciano Ciocchetti, vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera. Con questo governo, “abbiamo invertito la tendenza: oggi c’è la consapevolezza che bisogna investire in questa realtà. Le nuove tecnologie saranno fondamentali per tutti noi e per aiutare anche noi decisori politici a rendere sempre più sostenibile e accessibile il sistema” ha aggiunto Ciocchetti. Zaffini, ha inoltre voluto richiamare la necessità di un approccio centrato sull’individuo: “la tecnologia deve tener presente che parliamo di sanità, di persone fragili, e bisogna pertanto sempre mettere al centro l’interesse del paziente nella programmazione”.

PROCESSI E TECNOLOGIA

Nel dibattito, l’innovazione è stata intesa come capacità di ripensare i processi non come mera introduzione di nuovi strumenti. “Innovare in sanità significa assumersi la responsabilità di guidare il cambiamento, non di subirlo. L’innovazione non è il software, l’intelligenza artificiale o l’algoritmo, ma il saper reingegnerizzare il processo in cui collocare questa tecnologia”, ha spiegato Giuseppe Navanteri, direttore del dipartimento di Ingegneria clinica e Ict dell’Istituto nazionale tumori Regina Elena – Istituto dermatologico San Gallicano e coordinatore scientifico dell’iniziativa. Un approccio condiviso anche dal presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, che ha richiamato l’attenzione sul ruolo strategico del Pnrr per la modernizzazione del sistema sanitario, come strumento che “consente sia di rafforzare la rete territoriale, con uno stretto collegamento ospedale-territorio, che di modernizzare e digitalizzare il servizio sanitario”, ha osservato, sottolineando come “l’innovazione, con la telemedicina, possa fornire un contributo strategico anche per la presa in carico dei pazienti, in particolare i più fragili, rafforzando le cure a domicilio”. Per raggiungere questi obiettivi, ha aggiunto, “è fondamentale una visione condivisa ”. E, proprio da occasioni come quella di ieri, ha ricordato, “nasce la rete fra istituzioni, aziende e personale sanitario necessaria per migliorare il nostro sistema sanitario, a beneficio di tutti i cittadini”.

DIGITALIZZAZIONE, IA E DATI

Dario Guido, vicepresidente health & medical equipment di Samsung Italia ha sottolineato come la “sostenibilità nel panorama sanitario vuol dire non solo aspirare a un modello gestionale più attento e inclusivo, ma anche all’ottimizzazione dei servizi grazie alla tecnologia, che può davvero diventare un contributo strategico”. Nelle parole di Aldo Cinquegrana, partner Kmpg, “la sostenibilità, la digitalizzazione e il valore diventano i veri pilastri di una sanità moderna e responsabile”. E, nell’era dell’intelligenza artificiale, il valore dei dati è stato indicato come ulteriore pilastro per una sanità più efficiente. “La scommessa sanitaria del futuro riguarda soprattutto l’utilizzo appropriato dei dati” – quali strumento essenziale per la programmazione della spesa e per la valutazione degli outcome di cura – ha affermato Francesco Conti, direttore government affairs di Dedalus Italia.

Un punto di vista condiviso da Marco Arcelloni, strategic account manager presso Agfa, secondo cui “la reingegnerizzazione intelligente dei processi sanitari passa anche dalla capacità di far dialogare i dati”. Portando ad esempio l’interoperabilità delle immagini diagnostiche, Arcelloni l’ha definita “un primo passo verso un ecosistema digitale in cui professionisti, strutture e pazienti collaborano in tempo reale per una sanità più rapida, equa e sostenibile”. Sul ruolo della digitalizzazione è intervenuto anche Riccardo Picardi, functional & business analysis senior manager presso Engineering, che ha sottolineato come “l’analisi dei dati clinici tramite intelligenza artificiale permetterà di ricostruire i percorsi effettivi dei pazienti e individuare soluzioni intelligenti per l’efficientamento e la sostenibilità”. Una prospettiva condivisa anche da Nicola Margarita, cloud applications local public sector Italy lead presso Oracle, ha evidenziato come la sanità del futuro può nascere “da un sistema dove i dati clinici, amministrativi e operativi si integrano in tempo reale grazie all’intelligenza artificiale e al cloud”.


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