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L’accoglienza dell’Union League Philadelphia al generale Masiello è un tributo all’eccellenza militare italiana

Di Simone Billi

La Union League di Philadelphia ha accolto il generale Carmine Masiello, capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano, in occasione di un meeting ufficiale ospitato nella storica sede del club, da sempre luogo di incontro di presidenti statunitensi, capi di Stato, industriali e artisti provenienti da tutto il mondo. L’evento ha riunito circa cinquecento persone tra membri della comunità italo-americana e rappresentanti istituzionali americani, in un’atmosfera di sincero orgoglio e amicizia tra i due Paesi. L’intervento di Simone Billi, capogruppo della Lega in Commissione Esteri della Camera dei Deputati

Il 20 ottobre, nella cornice solenne della Union League di Philadelphia, si è svolta una cerimonia di grande rilievo dedicata al generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, in visita negli Stati Uniti per una missione istituzionale a Washington. L’evento ha riunito circa cinquecento persone tra membri della comunità italo-americana e rappresentanti istituzionali americani, in un’atmosfera di sincero orgoglio e amicizia tra i due Paesi.

Fondata nel 1862 dagli Old Philadelphians per sostenere le politiche di Abraham Lincoln durante la Guerra di Secessione, la Union League of Philadelphia è una delle più antiche e prestigiose istituzioni civiche degli Stati Uniti. Il club nacque come associazione patriottica in difesa dell’Unione e nel corso della sua storia ha sostenuto le Forze Armate americane in tutti i principali conflitti, dal XIX secolo ai giorni nostri. La sede principale, in South Broad Street, fu completata nel 1865 in stile Second Empire e oggi ospita un ricchissimo patrimonio storico e artistico. Il motto del club, “Amor Patriae Ducit” – “L’amore per il Paese guida” – esprime la vocazione civica e il forte legame con i valori di libertà e servizio pubblico che ancora ne animano l’attività.

La Union League di Philadelphia ha accolto il generale Masiello in occasione di un meeting ufficiale ospitato nella storica sede del club, da sempre luogo di incontro di presidenti statunitensi, capi di Stato, industriali e artisti provenienti da tutto il mondo.

Il generale Carmine Masiello ricopre dal febbraio 2024 l’incarico di Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano presso il Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana. La sua nomina ha rappresentato un momento storico per le Forze Armate italiane: è infatti la prima volta in 83 anni, dal 1941, che un ufficiale appartenente alla specialità paracadutisti raggiunge la più alta posizione nell’Esercito, su proposta del ministro della Difesa Guido Crosetto.

Nel corso della sua carriera, il generale Masiello ha ricoperto incarichi di grande responsabilità sia in ambito nazionale che internazionale. È stato Comandante del 185° Reggimento Ricognizione Obiettivi “Folgore” (RRAO) nel 2008 e successivamente della Brigata Paracadutisti Folgore nel 2010. Nel gennaio 2018 è stato nominato vice direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), distinguendosi per la sua competenza nelle questioni strategiche di intelligence e sicurezza internazionale.
Il 1° gennaio 2019 ha ricevuto la promozione a generale dell’Esercito, e il 17 maggio 2021 il Consiglio dei ministri lo ha designato Vice Capo di Stato Maggiore della Difesa, aprendo la strada alla sua successiva e prestigiosa nomina ai vertici dell’Esercito Italiano.

La visita negli Stati Uniti si inserisce nel quadro delle attività di cooperazione bilaterale tra Italia e Stati Uniti in materia di difesa, sicurezza e innovazione tecnologica. Il generale ha partecipato a una serie di incontri istituzionali a Washington, finalizzati a rafforzare la collaborazione tra i due Paesi, anche in ambito Nato, con l’obiettivo di consolidare la pianificazione strategica e l’interoperabilità tra le rispettive Forze Armate.

Nel corso della sua missione, il generale si è inoltre confrontato con i rappresentanti politici presenti – tra cui il sottoscritto – sulle prospettive di spesa per la difesa nei Paesi europei e sul target del 5% del Pil, tema di grande attualità nel dibattito internazionale sulle politiche di sicurezza e sugli investimenti strategici nel settore militare.

Durante la cerimonia alla Union League, il generale ha espresso profonda gratitudine per l’accoglienza ricevuta e ha ricordato il valore simbolico dell’istituzione che lo ospitava, sottolineando come l’amicizia tra Italia e Stati Uniti continui a fondarsi su principi condivisi di libertà, solidarietà e rispetto reciproco. Nel suo discorso ha ringraziato gli organizzatori dell’iniziativa e ha voluto ricordare alcune parole pronunciate dal presidente Donald Trump, citando il legame storico e strategico che unisce le due nazioni.

La serata è stata organizzata grazie all’impegno di Amato Berardi, fondatore della Niapac (National Italian American Political Action Committee), affiancato dall’avvocato Scott Sigman, che ha svolto il ruolo di Maestro di Cerimonie, e dall’avvocato Massimiliano Tommasiello, che ha contribuito con il suo prezioso supporto all’organizzazione. Numerose le personalità presenti: tra gli altri il senatore Vincent Fumo, l’avvocato Larry Farnese, il congressman Curt Weldon, Leo Holt del porto di Philadelphia, i giudici Garcia, Girossi, De Cicco e Furlong, insieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine, tra cui i Capitani Colombo e LaSalle, l’Ispettore Bologna e Jack Tomarchio della First City Troop, oltre a AJ Mattia della AMC Corporation e Action Manufacturing.

A coronare l’incontro, il presidente della Union League, Bob Cavalier, ha consegnato al generale Masiello il prestigioso riconoscimento “Union League Bowl”, invitandolo ufficialmente a tornare in futuro a Philadelphia. Il Congressman Curt Weldon ha inoltre consegnato un ulteriore premio della S.M.A.R.T., come testimonianza della stima e dell’ammirazione che le istituzioni americane nutrono nei confronti del Generale e delle Forze Armate italiane.

La partecipazione del generale Masiello alla Union League di Philadelphia ha rappresentato un momento di grande significato simbolico e diplomatico, confermando la solidità del legame tra Italia e Stati Uniti e l’alto profilo professionale delle Forze Armate italiane, apprezzate nel mondo per competenza, dedizione e spirito di servizio.


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