Non c’è nessun rischio per la democrazia, qui non c’è nessun attentato alla libertà di espressione, qui non c’è nessun attacco ai principi e ai valori della Costituzione, qui non c’è nessun attacco alla libertà in generale. L’opinione di Giorgio Merlo
Quando si parla della mancanza della libertà di espressione nel nostro Paese, frutto – come ovvio e scontato – della mancanza di democrazia e di libertà, si ha la sensazione di essere a teatro. O al cinema o in qualche luogo di divertimento e di grasse risate. Invece no, e non si può neanche scherzarci troppo su perché c’è un intero schieramento politico, il cosiddetto ‘campo largo’ della sinistra progressista, che nel nostro Paese sostiene apertamente e quotidianamente queste barzellette.
Non voglio infierire e mi fermo alla categoria più esposta e più popolare di questa denuncia. Cioè quelli che ogni sera, oppure ogni settimana, attraverso i programmi televisivi che conducono o a cui partecipano regolarmente, lanciano accuse precise e altisonanti. Accuse e sentenze che vengono poi amplificate e ingigantite dai rispettivi leader politici di riferimento. Al riguardo, e per onestà intellettuale, forse è anche opportuno ricordare alcuni aspetti non secondari.
Perché si tratta di persone che trascorrono le loro giornate negli studi televisivi, nei dibattiti pubblici, vengono intervistati dai giornali di riferimento politico e culturale, partecipano a convegni e a cortei e via discorrendo. Tutto corretto e legittimo, come ovvio. Ma c’è un piccolo particolare che, se siamo seri, trasparenti e senza paraocchi ideologici, non possiamo e non dobbiamo sottovalutare o, peggio ancora, sottacere.
Parliamo di professionisti dell’informazione e non solo – tra l’altro con contratti sontuosi e pesantissimi che i ceti popolari possono solo vedere con il binocolo e sognare di notte – che trascorrono, appunto, le giornate denunciando da tutti i pulpiti pubblici, in molti studi televisivi e organi di informazione che in Italia “la democrazia è a rischio” e ”la libertà di espressione” indebolita se non del tutto azzerata.
Denunce, appelli, sentenze e accuse che, lo ripeto, i capi dei partiti della sinistra poi amplificano ponendo una questione che infiamma le piazze, alimenta il dibattito pubblico e creando, al contempo, dei miti o addirittura delle “vittime” di questo clima di oppressione democratica, che sono comunque sempre strapagati e popolarissimi.
I nomi e i cognomi li conosciamo tutti talmente sono presenti in quasi tutte le Tv e in buona parte dei giornali di riferimento che costituiscono il circo mediatico del nostro Paese. Personaggi che invitano apertamente la pubblica opinione a ribellarsi e contestare il clima antidemocratico, anti costituzionale e anti libertà che staremmo vivendo. Ecco perché, forse, è arrivato anche il momento per introdurre una banale verità che molti sanno e che i principali protagonisti di questa narrazione, falsa e settaria, sperano che non emerga e che, di conseguenza, non venga percepita come tale dalla pubblica opinione.
Almeno da quella pubblica opinione che rappresenta la piazza di riferimento a cui si rivolgono i nuovi “martiri della libertà”, milionari e popolarissimi. E cioè, per dirlo con parole chiare e trasparenti, qui non c’è nessun rischio per la democrazia, qui non c’è nessun attentato alla libertà di espressione, qui non c’è nessun attacco ai principi e ai valori della Costituzione, qui non c’è nessun attacco alla libertà in generale.
Qui c’è, e molto semplicemente, un disegno politico finalizzato a creare un “mostro” – che è sempre lo stesso dai tempi della Dc e che si ripete, seppur con forme e modalità diverse adeguati ai tempi – che va abbattuto con tutti i mezzi a disposizione, pur di far ritornare la sinistra al potere e sconfiggere il nemico odiato e detestato e, purtroppo, votato dagli italiani. Le cose, a volte, sono molto più semplici di quel che appare. Al di là delle prediche e delle denunce dei simpatici milionari alto borghesi che vedono disastri per la nostra democrazia e dipingono scenari che, come è ovvio e scontato, sono presenti nelle loro teste e nelle loro menti ma che, comunque sia, producono straordinari fatturati ed indiscussa popolarità.
















