La neve, in ogni tradizione, compresa quella musulmana, è simbolo di purezza, un segno dal cielo che assume una sostanza straordinaria sulla terra, persino nel deserto, a Gerusalemme, nel Sahara, in Arabia o sulle alpi in Europa. Auguri a tutti i cristiani per un benedetto Natale dal deserto con la neve
Questa settimana è caduta la neve nel deserto della penisola arabica!
Le carovane dei cammelli proseguono il loro itinerario circondati da uno scenario nuovo, un clima e un paesaggio nuovo si estende e ricopre il deserto: la neve caduta dal cielo ha coperto le dune del deserto!
C’è un segno da contemplare e un segno su cui riflettere: poche settimane fa a Riyadh le Nazioni Unite hanno ospitato la riunione dell’Alleanza tra le Civiltà. Autorità religiose ed esperti di politica internazionale si sono confrontati per aggiornare un programma di cooperazione per la sicurezza, il dialogo e la pace con rappresentanti delle nuove generazioni.
Un programma Onu nel Regno dell’Arabia Saudita tra giovani e personalità religiose e politiche. Qualcosa di nuovo si muove da Riyadh a New York: alleanza tra civiltà, dialogo interreligioso, cooperazione internazionale, confronto tra rappresentanze Istituzionali, delegati religiosi e giovani da tutto il mondo, la neve nel deserto!
Certo, la crisi ambientale e il cambiamento climatico sono una concausa di questo fenomeno. Certo, la polarizzazione del dibattito tra gli estremisti del bene e del male è una concausa di questo fenomeno. Persino l’intelligenza artificiale rivendica un ruolo in questo fenomeno. E la fiducia nelle Nazioni Unite è scarsa. Ma, grazie a Dio, c’è una divina provvidenza, una onnipotenza spirituale, una presenza di santità che non è fenomenica ma reale e riesce a convertire i cuori chiusi, le menti sclerotizzate e le anime ammalate di alcuni uomini e donne e giovani, in queste settimane, in questo mondo apparentemente decaduto e corrotto.
I cristiani che sanno ancora essere sensibili alla fede e ai segni di Dio vedono la neve in Occidente come un segno invernale che accompagna l’arrivo del Natale. In Germania le foreste di pini e abeti vengono decorati con simboli di stelle e polvere di neve. Chissà quanti cristiani si ricordano che questo albero rappresenta un richiamo all’Asse del mondo che la realtà del Cristo rappresenta come un ricollegamento al principio tra cielo e terra e che la stella è una stella polare sull’asse, una stella ben diversa dalle altre stelle.
E la cultura sulla neve? C’era forse neve a Betlemme la notte della discesa di Gesù in questo mondo? C’erano forse alberi, abeti e pini a Betlemme, in Palestina? O ci stiamo immaginando un Gesù bambino in un paesaggio tedesco del secolo VII? La neve, in ogni tradizione, compresa quella musulmana, è simbolo di purezza, un segno dal cielo che assume una sostanza straordinaria sulla terra, persino nel deserto, a Gerusalemme, nel Sahara, in Arabia o sulle alpi in Europa.
Forse basterebbe ritornare a guardare in alto, in cielo, e vedere ciò che ci unisce al mondo superiore e al Signore dei mondi. Forse ritrovando l’orientamento per rivedere le stelle si potrebbe ritrovare la saggezza di come stare con i piedi per terra e vivere con fede e intelligenza? Forse occorre riscoprire il deserto, fare un po’ di silenzio e riconoscere la neve, questa sconosciuta, e purificare la vista del cuore e pacificare l’anima.
Auguri a tutti i cristiani per un benedetto Natale dal deserto con la neve!













