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«Un talent? Non credo lo avrei mai fatto. Io sono attore per caso»

È stato protagonista di grandi film come Le Fate Ignoranti di Ozpetek, ma anche di fiction di successo come R.i.s. Delitti Imperfetti, oltre che di pièce teatrali che fanno registrare numeri da capogiro in tutta italia. Un uomo apparentemente enigmatico, ma allo stesso tempo simpatico e disponibile, Filippo Nigro, romano dagli occhi di ghiaccio, si cimenta in una nuova  esperienza: sarà la voce narrante di I segreti di Leonardo – nella mente di un genio, documentario sulla vita di Leonardo da Vinci, in onda questa sera alle 21.10 su Dea Sapere e Sky3D.

Che idea aveva di Leonardo prima di realizzare il documentario?

«Pensavo fosse un genio, per il suo tempo un personaggio fuori dalle righe, ma proprio per questo, per le sua immensa bravura, non credevo avesse bisogno di cercare la notorietà, e invece ho scoperto la sua grande ambizione e il suo essere vanitoso».

Lei è ambizioso?

«Mi hanno sempre detto che dovrei esserlo di più. Io penso che lo sono il giusto. Non ho quella cosa malata di dover essere sempre il primo della classe. La mia ambizione è quella di essere sempre più bravo».

Lei è un attore alla vecchia maniera, nel senso che ha fatto la gavetta e che non è spuntato fuori da nessun talent. Se avesse iniziato ora e ci fosse stato un talent solo per gli attori lo avrebbe fatto?

«Non so. Probabilmente avrei partecipato. Tra i talent che ci sono al momento non sarei stato in grado di farne nessuno, perché sono tutti canori e io non sono intonatissimo. Devo dire però che sono diventato attore per caso, quindi non so se questa carriera l’avrei mai cercata davvero».

Se non avesse fatto l’attore cosa avrebbe fatto?

«Penso che avrei continuato i miei studi in Storia Medievale, ero abbastanza appassionato. A me piaceva studiare, non ero un secchione, ma sui libri ci stavo volentieri».

Fabio Troiano, suo collega sul set di R.i.s. Delitti imperfetti, è ora alla guida di The Voice nelle vesti di presentatore. Se le proponessero una cosa simile?

«Fare il presentatore? Non ci ho mai pensato, ma perché no? D’altronde per i grandi attori del passato – Walter Chiari per esempio – era quasi una naturale evoluzione. Quindi sì, volentieri».

Perché?

«Perché è piacevole, e ha un gran valore. Oggi perde un po’ di significato perché magari ci sono troppi talent show e quindi anche ciò che dovrebbe essere normale non lo é, ma per un attore diventare presentatore non è un demerito, anzi».

Cosa c’è nel suo futuro lavorativo?

«Nell’immediato la cosa più probabile è il teatro. Dovrei partire con un bel progetto a breve (novembre 2013). Anche se c’è chi vorrebbe farmi ricominciare una serialità televisiva (potrebbe tornare sul set di R.i.s., ndr) , ma stiamo valutando. Ci sono un po’ di novità nell’aria, è un momento in cui bisogna decidere. Appena lo farò, saprete”. E noi, aspettiamo. 

 


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