Chi, come l’ex Presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, definisce, con disprezzo, “un miserabile” un dirigente del suo partito, Matteo Renzi, votato alle primarie da un terzo degli iscritti, si dimostra “unfit to lead Italy”, inadatta a guidare il nostro Paese, dalla poltrona sinora occupata da Giorgio Napolitano.
Nell’attuale fase di grave crisi finanziaria e di scarsa credibilità delle istituzioni, i cittadini sono, giustamente, molto attenti all’immagine dei loro rappresentanti . E, dunque, i partiti devono selezionare, con trasparenza e grande attenzione, le candidature per incarichi, molto prestigiosi, come la Presidenza della Repubblica.
Non possono pretendere gli applausi dei militanti, dei dirigenti e degli elettori dirigenti politici, come l’eterno porofessore, ex craxiano, oggi Pd, Giuliano Amato, percettore di una “pensioncina” di 31 mila euro lordi al mese. E neppure nonno Franco Marini, trombato, 2 mesi fa, come senatore dagli elettori dell’Abruzzo, dopo esser stato ministro con il premier, Giulio Andreotti, e con il collega Vittorione Sbardella, detto “Lo squalo”.
Finocchiaro a casa non solo per spesona della scorta a Ikea
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