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Anche Repubblica suona la sveglia a Bersani

Anche un giornale amico come Repubblica ora sembra essersi stancato. Dopo averlo sempre e comunque difeso, adesso il quotidiano diretto da Ezio Mauro suona la sveglia a Pier Luigi Bersani. È lo stesso direttore oggi in un editoriale a rivolgere al segretario delle domande cui non può più sottrarsi: “Vuole il voto anticipato oppure no? Vuole ancora il governo Bersani o è pronto a soluzioni diverse? Soprattutto, vuole giocare le carte condivise per il Quirinale nella metà campo col Pdl o in quella con i grillini?”.

E se su ognuna di queste questioni, “il Pd rischia di esplodere”, per uscirne la strada indicata passa da “un nome da offrire al Paese” per il Quirinale: “Bersani scelga un nome degno, con sicura sensibilità istituzionale e costituzionale, fuori dalla nomenklatura di partito”.

Un nome fuori dal gruppo dirigente del Pd al Colle quindi, come quello che dovrà guidare Palazzo Chigi secondo Eugenio Scalfari. Nel suo consueto editoriale domenicale, il fondatore di Repubblica ha scritto che “il governo che dovrà essere al più presto insediato non potrà essere guidato da un dirigente di partito. Ci vorrà anche lì una persona, uomo o donna che sia, proveniente dalla società civile”.

E l’idea auspicata da Scalfari è molto lontana dal “governo del cambiamento” bersaniano: “È dunque necessario che sia un governo del Presidente. Un governo politico (non esistono governi tecnici perché hanno bisogno di ottenere la fiducia duratura del Parlamento) che sia votato per il suo programma di scopo e duri fintantoché lo scopo non sarà stato raggiunto”.



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