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Migranti, ecco perché il Marocco è importante (non solo per la Spagna)

Pedro Sanchez e Angela Merkel si sono incontrati in Andalusia e hanno concordato impegnarsi perché sia aumentato il supporto dell’Unione europea per il Marocco. Come ha raccontato Stefano Vespa su Formiche.net, il premier spagnolo e il cancelliere tedesco hanno spiegato che il Marocco deve ricevere più sostegno da parte della comunità europea, in quanto Paese di origine e transito dei migranti.

“Quattordici chilometri separano le coste della Spagna, e di conseguenza dell’Europa, da quelle del Nord Africa – ha dichiarato Sánchez -. Ma c’è una distanza […] infinitamente maggiore in termini di sviluppo. Ridurre la profondità di questo abisso di disuguaglianza deve essere uno dei compiti principali dell’Unione europea”. Ha aggiunto che sono in corso conversazioni con “la Commissione europea per sbloccare una serie di risorse economiche che consentano al Marocco […] di essere molto più efficace nel controllo delle sue frontiere e delle partenze delle imbarcazioni dirette verso le coste della Spagna”.

Merkel ha ricordato che la Germania ha versato contribuiti al Fondo “per la Tunisia e il Marocco perché hanno bisogno di sostegno in materia di sicurezza delle frontiere e di cooperazione allo sviluppo”.

Con un’infografica, il quotidiano spagnolo Abc spiega come la chiusura della rotta italiana non ha fermato il flusso migratorio verso l’Europa: “Semplicemente l’ha sviato verso il Marocco e da lì alla Spagna”. Le mafie che operano sul Mediterraneo come vere e proprie agenzie viaggi chiedono fino a 3000 euro per attraversare lo Stretto.

Ecco la mappa della grande rotta migratorio subsahariana di Abc:

infografica marocco

Secondo Euronews, il Marocco potrebbe aver allentato i controlli sui flussi dei migranti verso l’Europa per avere una leva contrattuale in più al tavolo delle trattative con l’Europa.  Bruxelles ha annunciato l’approvazione di tre nuovi programmi – sotto il Trust Fund for Africa – diretti ai paesi del nord Africa per un totale di oltre 90 milioni di euro. Di questi, 55 milioni di euro sono destinati a Tunisia e Marocco per la “gestione dei confini marittimi della regione del Maghreb”. Per la prima volta, gli arrivi sulle coste della Spagna hanno superato quelli in Italia.

Come anticipato dal sito El Confidencial, il governo di Rabat ha chiuso la frontiera commerciale tra Melilla e Marocco, senza consultare le autorità spagnole. La misura ha provocato caos nel traffico della zona, ma il governo di Madrid non ha ancora commentato la situazione.Il presidente di Melilla, Juan José Imbroda, calcola che la città autonoma perderà circa 100 milioni di euro per la chiusura della dogana con Marocco. “È un duro colpo economico – ha detto in un’intervista al Confidencial -. Considero che è una misura molto negativa, soprattutto perché ipocrita: da quella dogana esce molta merce non regolare; è un commercio atipico, che con questa situazione viene fomentata. Loro sono contenti”.

Secondo il sito marocchino Yabiladi, i mercanti di Melilla stanno cercando l’aiuto della Merkel: “La piattaforma di business di Melilla ha bussato la porta del cancelliere tedesco. Su Twitter hanno chiesto di ‘risolvere il serio problema con il Marocco”. L’emergenza migrazione ha spostato il caso marocchino sullo scenario europeo.



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