È un paese che si sta sbriciolando nella terra e nei sentimenti ma noi dobbiamo alzare la testa e la schiena e soprattutto contrastare questa idea di un declino inarrestabile. Intanto e soprattutto dire al Paese e dunque agli italiani come è la situazione economica e quali le iniziative da intraprendere lasciando che le promesse balzane le urlino chi siede sui seggi del governo sapendo che loro mentono.
La tragedia di Genova ci porta a capire le vere responsabilità di chi prima e ora in particolare dal 2014 la Direzione Generale Vigilanza sulle Concessioni autostradali e cioè il ministero delle infrastrutture e dei trasporti dovranno insieme ad Autostrade rispondere dell’accaduto perché l’art 28 della concessione stabilisce che il concedente – il ministero – vigila sui lavori di adeguamento delle autostrade e sui lavori di manutenzione, ecc. Dunque Toninelli e Del Rio e quelli prima come Lupi ecc avrebbero dovuto dedicarsi alla manutenzione e non dirottare risorse per aerei privati presidenziali.
Così come dobbiamo pretendere noi italiani che ci sia garantita la dignità in Europa e non essere un popolo che passa per essere anti europeista perché il protezionismo nostrano non deve prevalere sull’interesse nazionale per quello che significa l’interesse dell’intera comunità europea di cui noi facciamo parte risanando i nostri conti pubblici e non diventando lo zimbello degli altri Paesi dell’area euro per promesse ridicole di manovre di bilancio da 120 miliardi come farneticano ora i leghistipentastellati, puntando invece su una crescita che vede il lavoro e la vera dignità delle persone al centro dell’iniziativa per rilanciare la produttività non vaneggiando su promesse irrealizzabili ma riproponendo una idea di Paese in cui i doveri e i diritti vivono contemporaneamente una nuova stagione di innovazione con forza e ragionevole ardimento con la consapevolezza che la democrazia rappresentativa significa la capacità di interfacciarsi con i cittadini non attraverso una spa privata di un sito maneggione,ma con la fatica di promuovere riforme sulla base della ricerca di un ampio consenso.