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Che cosa non ha detto Toninelli sul disastro di Genova

Di Alberto Pandolfo

Domandare è lecito, rispondere è cortesia, ma quando ricopri un ruolo istituzionale è dovere. Un dovere al quale il ministro Toninelli, nel corso dell’audizione alle Commissioni Ambiente di Camera e Senato sul tema del crollo del ponte Morandi, non si è attenuto.

Genova vuole verità e giustizia. Ma anche soluzioni e risposte concrete sulle emergenze emerse drammaticamente in questi giorni, e dal governo non sono arrivate.

Dopo la tragedia dello scorso 14 agosto, il nostro territorio vive un problema enorme dal punto di vista degli spostamenti e della viabilità. Problema che crescerà giorno dopo giorno, mano a mano che la città riprenderà i suoi ritmi quotidiani di vita e lavoro.

E allora chiediamo al ministro Toninelli chi realizzerà il nuovo ponte, quando si avvierà la costruzione e chi la pagherà? Perché oggi la nostra città non può pensare di restare bloccata da inutili polemiche. Occorre decidere, per il bene di Genova, della Liguria e dell’Italia intera, considerato il ruolo strategico del nostro porto, primo in Italia.

Naturalmente vorremmo da Toninelli chiarezza anche riguardo alle altre grandi opere che interesseranno il futuro del nostro territorio e che sembrano oggi messe in discussione dal governo: Gronda e Terzo Valico.
Oltre che sul tema delle grandi opere, indispensabili per lo sviluppo, ci saremmo aspettati dal Ministro proposte attuabili in tempi rapidi per i cittadini genovesi che oggi vivono in grossa difficoltà, per gli sfollati, le imprese e i loro lavoratori a rischio, i pendolari.

Ma, su tutto questo, il governo non ha ancora detto nulla.

Da parte nostra, con un’ottica di piena collaborazione e lontano da ogni spirito polemico, abbiamo avanzato una serie di proposte per la città, per i Comuni limitrofi, per le ricadute sulla Regione. E oggi chiediamo con forza per Genova un decreto per bloccare i mutui agli sfollati, congelare le tasse per le imprese che stanno subendo danni dal crollo del ponte ed istituire una Zona Economica Speciale per la città.

Questo aveva fatto il nostro Governo per i terremotati nel 2016.

Ci auguriamo che, almeno di fronte a queste proposte, il Ministro Toninelli sappia e voglia dare una risposta chiara e precisa.

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