La proposta è arrivata direttamente dal ministero della Difesa guidato da Elisabetta Trenta. La base di Decimomannu, in Sardegna, si candida ufficialmente a seconda sede dell’International flight training school (Ifts), la scuola per l’addestramento avanzato per i futuri piloti dei caccia di quarta e di quinta generazione. A luglio, nel corso del salone dell’aerospazio di Farnborough, alle porte di Londra, erano stati l’ad di Leonardo Alessandro Profumo e il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Enzo Vecciarelli a firmare, alla presenza del ministro, l’accordo per la nascita della scuola a Galatina, in provincia di Lecce. Già allora, il numero uno dell’Arma azzurra aveva spiegato l’intenzione di individuare una seconda base addestrativa sul territorio nazionale, soprattutto in virtù delle tante richieste giunte da molti alleati per la nuova scuola italiana.
LA VALUTAZIONE SU DECIMOMANNU
“Partendo dall’Intesa raggiunta sulle servitù militari, intesa peraltro confermata dall’attuale governo, il ministero della Difesa e la Regione Sardegna, con la partecipazione dell’industria nazionale Leonardo, hanno avviato una valutazione per la localizzazione nell’Isola della Scuola di volo internazionale per l’addestramento di piloti”, spiega la Regione in una nota. Come seconda sede dell’Ifts, il ministero ha proposto dunque la base di Decimomannu, “struttura già operativa ed efficiente”, avvalorando così una delle possibili soluzioni che l’Aeronautica militare aveva individuato. Il presidente Francesco Pigliaru e la ministra Elisabetta Trenta ne hanno parlato nei giorni scorsi, quando si sono incontrati per proseguire il lavoro sull’attuazione dell’Intesa. “Alla proposta su Decimomannu ricevuta dal ministro Trenta, il presidente Pigliaru, di concerto con i sindaci dei Comuni interessati (Decimomannu, Villasor e San Sperate), ha espresso l’interesse da parte del territorio – spiega ancora la nota – rilevandone le potenzialità a iniziare dal rilancio dell’aeroporto di Decimomannu, in forte crisi dopo la partenza delle Forze aeree tedesche”.
“UN ALTISSIMO GRADO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA”
Ad essere apprezzato è in particolare “l’altissimo grado di innovazione tecnologia” che caratterizzerà la scuola. La sede sarda avrà infatti una forte componente virtuale e, da quanto si apprende, l’intero sistema addestrativo si svolgerà quasi totalmente con l’utilizzo di tecnologie di simulazione, grazie ai più recenti mezzi tecnologici dell’Aeronautica militare e dell’industria nazionale. L’investimento iniziale per l’adeguamento delle infrastrutture aeroportuali sarebbe di oltre 40 milioni di euro, mentre l’indotto occupazionale generato, altamente qualificato, arriverebbe a superare gli oltre 200 addetti civili. Tra l’altro, Decimomannu è stato individuato anche per la presenza del Poligono interforze di Salto di Quirra (Pisq), così come per le prospettive di ulteriore sviluppo nel campo dei velivoli a pilotaggio remoto. Per il futuro si prevede anche la possibilità di realizzarvi un centro di sorveglianza della regione mediterranea “a duplice uso sistemico”, cioè per operazioni civili quali sorveglianza del mare e del territorio, monitoraggio ambientale e gestione delle crisi.
L’ACCORDO TRA LEONARDO E AERONAUTICA
Tutto questo si inserirebbe nel solco tracciato dall’accordo tra Leonardo e Aeronautica militare, esempio di una partnership pubblico-privata che punta a valorizzare le eccellenze nazionali. Non a caso, al centro della collaborazione c’è l’addestratore M-346 di Leonardo, un velivolo che il ministro Trenta ha definito “unico al mondo, il migliore nel mercato per il training avanzato”. Per la scuola che nascerà a Galatina, ai 18 esemplari dell’Aeronautica se ne aggiungeranno altri quattro “empowered by Leonardo”, che fornirà anche nuovi servizi a partire dal 2019. Se la Forza armata “è riconosciuta in tutto il mondo per l’expertise nelle capacità di addestramento”, l’azienda di piazza Monte Grappa “è la principale realtà italiana del settore, uno dei maggiori player internazionali per la sicurezza e difesa”, aveva spiegato il ministro a Farnborough. La nuova Scuola per il volo rappresenterà dunque l’incontro di due eccellenze “su un obiettivo comune: sviluppare le capacità italiane e contribuire alla crescita del Paese”. La scuola, aveva aggiunto l’ad di Leonardo Profumo, “è basata su un solido progetto di collaborazione” tra le due realtà e “abiliterà sinergie operative consentendo di cogliere opportunità di mercato e di cooperazione internazionale”. L’obiettivo, aveva inoltre detto il manager, “è quello di estendere tale modello all’intero sillabo addestrativo dei velivoli ad ala fissa, ala rotante e a pilotaggio remoto”.
L’OPERAZIONE PER M-346
L’operazione su Decimomannu conferma quanto già noto agli esperti: il progetto della Scuola di volo convince e ha già riscosso un notevole consenso internazionale. Diversi Paesi sarebbero infatti interessati a far addestrare i proprio piloti presso le strutture italiane, sia per l’eccellenza maturata nel campo dall’Aeronautica militare, sia per la qualità dell’M-346, universalmente riconosciuto come il migliore addestratore della sua categoria. D’altronde, presso il 61° Stormo già si addestrano piloti di tanti Paesi stranieri, compresi statunitensi, francesi e spagnoli. Inoltre, l’M-346 di Leonardo ha già riscosso consensi in ambito internazionale, acquistato in 72 esemplari tra Italia, Israele, Singapore e Polonia con l’obiettivo di formare i piloti al volo sui caccia di ultima generazione, dall’Eurofighter all’F-35. Tutto questo in attesa che nelle prossime settimane venga svelato il vincitore della maxi gara T-X dell’US Air Force, per un programma da 350 addestratori che potrebbe valere 16 miliardi di dollari. Leonardo partecipa attraverso la controllata americana DRS, che offre il T-100 (basato proprio sull’M-346) che se la dovrà vedere con le offerte presentate da Boeing-Saab e Lockheed Martin-KAI. Un funzionario dell’USAF ha confermato a DefenseNews che la scelta verrà annunciato entro fine mese.