Prima Hulot all’Ambiente, poi Fressel allo Sport. Ora anche il portavoce di Macron si è dimesso, Bruno Roger-Petit. Una vera e propria bufera quella che ha investito il governo francese in queste ultime settimane ed ore.
Anche se Roger-Petit, si apprende, aveva preso la decisione prima dell’estate, è naturale che la deflagrazione della notizia si fa più ampia per le dimissioni già date dai due ministri.
Le motivazioni, come sostiene France 2, che ha ripreso la notizia dal settimanale Challenges, è da rilevarsi nella volontà di ristrutturare la comunicazione di Emmanuel Macron. Al suo posto Sylvain Fort, ghost writer del presidente.
Proprio ieri il rimpasto del governo ha dato volti nuovi ai ministeri vacanti. Il presidente dell’Assemblea Nazionale francese Francois de Rugy ha preso il posto di Hulot alla Transizione Ecologica, mentre al posto di Laura Flessel ci sarà l’ex nuotatrice Roxana Maracineanu.
In calo nei sondaggi, oltre che Macron, che si attesta a un 31%, meno di Francois Hollande all’epoca della sua presidenza, anche il premier Edouard Philippe, passato dal 38% dei consensi al 35.
La domanda che sorge è se effettivamente queste defezioni siano così spontanee. Il gradimento del presidente è in discesa già da un po’ e questo via vai dal governo potrebbe invece essere una strategia messa in atto da Macron per rinnovare l’esecutivo in vista dell’autunno. Ma soprattutto correre ai ripari per il vero banco di prova del prossimo anno: le elezioni europee. Lì si capirà davvero quanto potrà reggere la squadra di governo, sia in patria sia nel Vecchio continente.