Skip to main content

Allarme per l’intelligence. Mosca ci spia. Anche i satelliti militari

Di Federica De Vincentis

La guerra nello spazio? È già cominciata. La Russia, ha detto oggi a sorpresa la ministra della Difesa transalpina Florence Parly, avrebbe tentato lo scorso anno di spiare Athena Fidus, un satellite militare franco-italiano costruito per fornire servizi di telecomunicazioni a banda larga alle forze militari e a quelle di difesa civile dei due Paesi.

L’ANNUNCIO

In particolare, nel 2017, “mentre l’Athena-Fidus continuava ad orbitare tranquillamente sopra la terra, un satellite gli è andato vicino, un po’ troppo”, ha raccontato la ministra nel corso una trasferta presso il Centro nazionale di studi spaziali di Tolosa dove ha tenuto un discorso sul settore spaziale della difesa. “Questo satellite dalle grandi orecchie si chiama Louch-Olymp, satellite russo ben noto… ma un po’ indiscreto”, ha aggiunto la ministra Parly.

I PRECEDENTI

D’altronde, rileva La Tribune, questi atti di spionaggio nello spazio non sono nuovi. La stessa Aeronautica di Parigi, prosegue la testata francese “ha riconosciuto di aver identificato nel 2012, poi nel 2013 e, infine, nel 2015, veicoli spaziali che si avvicinavano ai satelliti militari” transalpini. Questi satelliti, aggiunge l’articolo, “sono rimasti in contatto con loro per un periodo relativamente lungo. Sicuramente per ascoltarli”.

L’ATHENA-FIDUS

Acronimo di “Access on theatres for European nations allied forces-French Italian dual use satellite”, Athena Fidus, aveva raccontato la rivista specializzata Airpress, si prefigge di soddisfare i fabbisogni crescenti di mezzi di telecomunicazioni spaziali delle amministrazioni pubbliche e delle Difese italiane e francese. Il satellite – portato in orbita geostazionaria nel 2014 e con una durata di vita prevista di 15 anni – realizza una rete di telecomunicazioni per usi militari e civili governativi (sicurezza, Vigili del fuoco, Carabinieri ecc.) indipendente da quella terrestre, in grado di operare in ogni condizione di calamità, interruzione delle reti convenzionali, di intervento in territori all’estero con comunicazioni sicure.

UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA

La possibile paralisi di questo tipo di tecnologie o, l’intercettazione delle loro comunicazioni – tanto più se, come in questo caso, attribuita a un attore come la Russia con la quale permangono tensioni geopolitiche per la crisi ucraina, e non solo-, è dunque, una questione rilevantissima che tocca il cuore della sicurezza nazionale. Per questo c’è chi ipotizza non solo una costante crescita dell’importanza strategica dello spazio extratmosferico – anche in virtù di nuove e critiche interconnessioni con il cyber spazio – ma anche della sua militarizzazione.

VERSO I SOLDATI DELLO SPAZIO?

Che una delle prossime battaglie tra esseri umani possa svolgersi non sulla Terra ma tra le stelle è infatti ferma convinzione dell’amministrazione americana guidata da Donald Trump, che ha recentemente presentato un piano per creare una Space Force già a partire dal 2020. Il progetto è stato accolto da alcuni addetti ai lavori con moderato scetticismo. Chissà che questa vicenda non contribuisca far cambiare loro opinione.

×

Iscriviti alla newsletter