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Cosa succede quando blockchain e sport industry si incontrano

Di Emanuela Perinetti

Dall’ingente e globale ondata di discussioni intorno al fenomeno blockchain è emersa una certezza: il suo campo di applicazione è vastissimo, e spazia tra settori molto distanti da quello puramente finanziario. L’applicazione dei distributed legers e della decentralizzazione di blockchain apporterebbe ingenti benefici in numerose industrie, non per ultima quella sportiva.

Attendendo la svolta di un ingresso in massa nel mercato, si moltiplicano le startup che propongono utilizzi innovativi della catena di blocchi nel mondo dello sport tech e del fan engagement. La prima pietra è stata posta certamente dalla FCFL, Fan Controlled Football League, un esperimento che mira a reinventare il rapporto tra tifosi e sport, fornendo ai primi il pieno controllo della propria esperienza da spettatori: un mix tra sport, Fantasy sport ed eSport che sfrutta la Blockchain attraverso la produzione dei cosiddetti “Fan token”.

L’incontro tra blockchain e sport industry genera innumerevoli possibilità di innovazione ed investimenti che va ben al di là del mero utilizzo delle crypto. Riportando uno studio di SportTechX, i principali ambiti di applicazione di questa tecnologia nello sport posso ridursi a quattro: Performance, Management, Media&Fans, Betting. Quest’ultimo quanto mai discusso nel periodo della “dignità” e dei decreti ad essa collegati.

Applicazioni che in molti casi hanno un impatto anche sociale e nella vita di tutti. Si pensi all’ambito del miglioramento della performance sportiva e promozione di uno stile di vita attivo; dove si trovano le interessanti le proposte di Lympo e Playtness, che propongono una rivoluzione dell’intero ecosistema dell’healthy lifestyle, monetizzando i dati generati dagli utenti e le loro attività fisiche e performance creando un sistema di ricompense attraverso Smart Contracts.

Tuttavia dove la blockchain rischia di avere l’impatto maggiore, è sul sacro management delle società sportive. Qui la “democratizzazione” dell’azionariato o della gestione delle decisioni societarie ad esempio, passerà attraverso piattaforme decentralizzate che permettano la vendita di azioni e diritti ai fan sparsi nel mondo in maniera rapida e sicura. Molti team hanno già concluso diverse partnership per l’utilizzo di criptomonete al fine di fornire soluzioni di pagamento per giocatori e dipendenti.

Il settore Media&Fan sembra essere quello in cui la tecnologia possa fornire maggiori possibilità di innovazione, a conferma di un trend innovativo che punta ad arricchire il fan engagement: a fianco delle ultime novità relative ad Augmented Reality e VR, la blockchain si propone come un ulteriore traino per l’industria dello sport tech. La “tokenizzazione” del fan system permetterà l’accesso a contenuti e servizi esclusivi, così come Jetcoin ci dimostra che sia possibile investire e guadagnare dal successo del proprio atleta preferito. Inoltre, la blockchain potrebbe risultare lo strumento definitivo per eliminare il fenomeno della falsificazione dei biglietti in occasione degli eventi sportivi, garantendo anche una maggiore sicurezza all’interno degli impianti.

Per quanto riguarda il mondo del betting, la più grande innovazione apportata dalla blockchain consiste nell’eliminare la discrepanza tra grandi player ed utenti finali. Attraverso la rete infatti si riuscirebbe ad eliminare la figura dell’intermediario e dell’autorità, aumentando sia il numero di giocatori sia quello degli eventi su cui poter scommettere. Come dimostra la startup FansUnite, l’obiettivo è quello di fornire agli scommettitori un’esperienza di betting più trasparente e verificabile.

Gli ambiti di applicazione analizzati suggeriscono un’evoluzione a vantaggio della fanbase e dei piccoli investitori: una prospettiva redistributiva che stravolgerebbe l’assetto top-down dell’industria sportiva, ricambiando attivamente gli utenti per il proprio coinvolgimento. Ciò andrebbe anche a vantaggio di piccole squadre o federazioni con scarsa capacità finanziaria: ognuno avrebbe l’opportunità di dire la propria in un mercato decentralizzato e sicuro. Questo meccanismo garantirebbe un’ipoteca sul capitale principale per il quale competono team, leghe e brand coinvolti, ossia l’attenzione e la fedeltà dei fan. In tutto il mondo stanno infatti sorgendo nuove communities di “Fan 4.0”, pronti ad esplorare nuove opportunità di guadagno.

Non ultimi in questa rivoluzione attesa gli eSport. All’interno del mondo virtuale, si moltiplicano ogni giorno gli acquisti di item che proprio grazie alle cripto potrebbero trovare una loro auto-regolazione decentralizzata. Fuel Games, startup nata da due ventunenni ha già lanciato una soluzione che ha convinto gli investitori per un valore di 2.4 milioni di dollari nel seed round

Tuttavia i numeri rischiano di essere ben più alti quando si parla di ICO, initial coin offering, che non sono mancare nel settore. Ne è un esempio Play2Live, una piattaforma per lo streaming di eventi eSport che basa il proprio funzionamento proprio su blockchain per rendere più trasparente ed efficiente le interazioni tra streamers, viewers e giocatori. Con la propria ICO, Play2Live ha ottenuto in meno di due mesi finanziamenti per 30 milioni di dollari.

C’è da scommettere che sentiremo sempre più parlare del connubio tra fintech e sportech, rivoluzione che ha i suoi tempi ed i suoi attori, trainata per anni dalle startup e progressivamente inglobata da leghe e franchigie del calibro di Nba, Nhl, Mlb. La più grande innovazione nello sport business che restituirebbe centralità a chi lo sport lo segue con passione.

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