Questo blog si è chiesto perché lo spread ci tratti (relativamente) bene nonostante i molti problemi del Bel Paese. Dopotutto, a distanza di oltre due mesi dalle elezioni, a Roma non si é ancora trovata una maggioranza capace di sostenere un governo e operare riforme. Nemmeno hanno avuto successo i tentativi di accordarsi su un candidato condiviso per il nuovo capo dello Stato. Il nostro panorama politico è balcanizzato, ed è attraversato da tutte le patologie che affliggono le democrazie occidentali nel loro stadio senile: crollo di consenso del mondo partitico, sfiducia nella governance europea, tensioni intergenerazionali. Non c’è di che essere allegri, all’apparenza.
Perché, allora, i mercati ci graziano? Ecco alcune ipotesi iniziali su cui ragionare:
a ) aumento sui mercati della liquiditá complessiva legato a fattori estranei alla politica italiana – bomba di yen conseguente al quantitative easing nipponico, sostegno silenzioso della BCE, ecc.. – e suo parziale incanalamento sul debito italiano;
b ) tenuta della base domestica che sostiene il debito pubblico italiano (banche italiane, famiglie) e conseguente percezione esterna che, nonostante lo squasso politico, il Paese “ci crede”;
c ) temporaneo effetto rassicurante delle misure indicate dai saggi di Napolitano. Si tratta infatti di un elenco di riforme profonde, che necessitano di maggioranze ampie e tempi medi e dunque simboleggiano uno scenario diverso da quello attuale. Occorre una certa cautela nell’accreditare l’idea di un effetto lenitivo prodotto dai saggi di Napolitano. Se infatti fosse cosí, il rischio é quello di un inasprimento dello spread al protrarsi dello stallo politico;
d ) scarsa fiducia nella politica compensata simmetricamente da ampia stima nelle élites dell’Amministrazione Pubblica nostrana. A lungo vituperata, la burocrazia italiana é stata capace di surrogare alle sempre piú evidenti carenze di ministri e parlamentari. In termini forse rozzi ma immediati: a Wall Street o alla City interessa di piú chi siede a Montecitorio o chi guida la Ragioneria Generale dello Stato? Conta piú la coesione del PD o la successione nel PDL o il capo di gabinetto di un ministero-chiave? Questo blog é pronto a scommettere sul mandarino.