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Sicurezza e pace mondiale. Le azioni congiunte di 100 leader religiosi

Si sono date appuntamento il 10 e l’11 ottobre scorsi 82 delegazioni provenienti da 46 Paesi per il VI Congresso dei Leader delle tradizioni religiose mondiali, svoltosi ad Astana, in Kazakhstan. Presente all’evento anche il presidente del Paese, Nursultan Nazarbayev.

Si tratta di una delle più ampie piattaforme mondiali di dialogo sull’interazione tra religione e politica che raccoglie autorità religiose, capi di Stato, politici, mondo scientifico e rappresentanti di organizzazioni internazionali per discutere le questioni più urgenti e trovare orientamenti comuni. La prima edizione dell’evento fu convocata dal presidente Nazarbayev ad Astana il 23 e 24 settembre 2003. Quella fu l’occasione per “rilanciare” le sfide del dialogo e della libertà religiosa dal cuore dell’Eurasia.

Quest’anno le delegazioni hanno dibattuto sul tema “Leader religiosi per la sicurezza mondiale” in 4 sessioni: manifesto, il mondo nel XXI secolo come concetto di sicurezza globale; le religioni nella geopolitica in cambiamento, nuove opportunità per il consolidamento dell’umanità; religione e globalizzazione, sfide e risposte; leader religiosi e figure politiche nel superamento dell’estremismo e del terrorismo.

Presente per l’Italia l’imam Yahya Pallavicini, presidente Coreis, che è intervenuto nella terza sessione sulle sfide della globalizzazione.

Il formato di dialogo interreligioso proposto da Astana include una varietà di forme di interazione, dalle discussioni, ai negoziati e le consultazioni, alla conclusione di accordi e al coordinamento congiunto di azioni su temi specifici. Il Congresso si riunisce ogni tre anni, producendo una dichiarazione finale in cui i delegati dichiarano le loro azioni congiunte per “assicurare e preservare la pace mondiale”.

Tra i cento relatori istituzionali delle varie confessioni religiose sono intervenuti anche: shaykh Ahmad al-Tayyeb, rettore di al-Azhar, Egitto; il patriarca di Gerusalemme, Theophilos III; rabbi Yosef Yizhak, rabbino sefardita d’Israele; il cardinale Francesco Coccopalmerio, Chiesa Cattolica; il metropolita Hilarion, Patriarcato Ortodosso di Russia; il lama Buddhista Byambajav Khunkhur, Mongolia; ayatollah Muhammad Araghi, Iran;. rev. Atkinson, Chiesa Anglicana, Regno Unito; maestro Tao Li, Cina; Homi Burjor Dhalla, Zoroastrismo, India; swami Vishweshwaranand, maestro della tradizione Indù; ministro Ahmad Tawfiq, Regno del Marocco; ministro Ali Erbas, Turchia; ministro Tawfiq bin Ad al-Aziz al-Sudainy, Regno dell’Arabia Saudita; presidente Muhammadiyah Haedar Nashir, Indonesia.

Il Congresso, fin dall’inizio ha avuto come modello la Giornata di preghiera per la pace nel mondo convocata ad Assisi da Giovanni Paolo II il 24 gennaio 2002, per riaffermare il contributo positivo delle tradizioni religiose al dialogo e alla concordia tra popoli e nazioni.



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