“Il futuro è in noi molto prima che accada”
Rainer Maria Rilke
Rilanciare un Paese come l’Italia che esce da un periodo di crisi lungo 10 anni, è complesso perché la tentazione è quella di prendere di petto le cose più difficili tipo il debito pubblico o la burocrazia.
Nel mio ultimo libro “Rilanciare l’Italia facendo cose semplici” (Giacovelli Editore), emerge chiaramente non c’è niente di più sbagliato perché, come affermano tutti gli esperti della teoria del caos, se la realtà è troppo complessa, la verità è semplice. Bisogna fare un’agenda diversa, elenco sintetico delle cose semplici una serie di suggestioni, certamente non esaustiva ma comunque fattibile.
Nel libro ce ne sono diverse, tutte fattibili managerialmente. Saranno condivise da tutti? Naturalmente no, ma sempre fattibili rimangono. Devono essere realizzate tutte affinché l’Italia ritorni a volare con un nuovo pensiero felice? Sarebbe un sogno ma pragmaticamente, potremmo essere molto soddisfatti anche se si raggiungesse il 50% degli obiettivi.
Perché questa è la chiave di volta del ragionamento. Il nostro Paese è attraversato da una serie di problemi strutturali di grande complessità che dovrebbero (e devono) essere risolti. Tutto vero, tutto giusto. Ma il vero salto di qualità si farà solo quando questo Paese inizierà a fare le cose semplici, conseguendo progressivamente una serie di obiettivi di piccola o media portata in grado di ripristinare un clima di fiducia.
E non parliamo della fiducia “a pagamento” dei mercati finanziari che fanno il loro mestiere cercando di ottimizzare i (loro) rendimenti rispetto ai rischi. Parliamo della fiducia interna, del pensare positivo sulle possibilità di rilancio dell’Italia, del recupero delle leadership culturali perdute, del pensiero felice che ci può consentire di riprendere a volare.
Siamo convalescenti dopo una crisi epocale e, come tutti quelli che hanno iniziato una riabilitazione, dobbiamo procedere passo dopo passo, un passo per volta, giorno dopo giorno. Fino a raggiungere insieme obiettivi e rinnovata fiducia. Un campionato lungo, certamente, ma dove l’importante è vincere le partite facili, quelle che fanno classifica, quelle che ispirano morale. Poi si affronteranno le sfide difficili per capire se si può vincere lo scudetto.
L’elenco che segue (e che sarà approfondito dedicando un pezzo a ciascun argomento) è dunque il calendario di questo campionato, a partire naturalmente dalle partite facili. Saranno tutte facili allo stesso modo? No, anzi saranno tutte diverse e qualcuna si dimostrerà più difficile di quanto pensavamo. Così come succede in qualsiasi campionato del nostro Paese. Ma la cosa più giusta da fare sarà andare avanti, partita dopo partita, cosa semplice dopo cosa semplice senza arrendersi mai.
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