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Festa delle forze armate, l’accusa di Bertolini e la risposta della Trenta

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Ogni grande evento è accompagnato da qualche polemica. È così anche per il 4 novembre 2018, centesimo anniversario della fine della Prima guerra mondiale, giorno dell’Unità nazionale e giornata delle Forze armate.

LA CAMPAGNA PROMOZIONALE

La scorsa settimana, intervenendo di fronte a 450 giovani studenti di Ostia, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha lanciato il percorso di avvicinamento alla ricorrenza, occasione ogni anno per ricordare il valore unico e rilevantissimo dei nostri militari. La prossima settimana uscirà il video promozionale completo, che si preannuncia realistico e fedele all’impegno dei soldati, nonostante un intervento “inconsueto” di palazzo Chigi (raccontano nei giorni scorsi dal Tempo) per rivedere alcune scene considerate troppo crude. Per la ragione opposta, ha già fatto mugugnare la locandina scelta, accompagnata da un brevissimo spot in cui più civili salutano i militari. In particolare, le quattro immagini che la compongono immortalano i militari impegnati in altrettante operazioni di soccorso a persone in difficoltà, dall’anziana al piccolo naufrago, dall’escursionista a un bambino, scene forse troppo lontane dalla reale natura del militare. Lo slogan scelto recita: “Le nostre forze, armate di orgoglio e umanità”.

LO SFOGO DI BERTOLINI

“Non è così che si onorano i nostri caduti”, ha scritto su Congedati Folgore il generale di Corpo d’armata Marco Bertolini, già comandante del Comando operativo di vertice interforze (Coi), del Comando interforze per le operazioni delle Forze speciali (Cofs) e della Brigata paracadutisti Folgore, uno che di interventi militari e di scenari di guerra, insomma, se ne intende. “Che dopo le strisciate di sangue italiano lasciate in Somalia, Iraq, Afghanistan, Balcani, Libano in questi ultimi decenni, si arrivasse a immagini da ‘Festa della Mamma’ di infimo ordine come queste per commemorare il primo centenario dell’unità nazionale e per ricordare i sacrifici dei nostri soldati dell’inizio del secolo scorso – ha aggiunto il generale – è veramente scoraggiante”. Il manifesto scelto, secondo Bertolini,  “evidenzia in maniera lampante l’idea che una parte della nuova dirigenza politica ha delle Forze armate”. Da questa si può “dedurre che è ovvio che non ci si faccia scrupoli a disarmarle, sottofinanziarle e trattarle con toni irriverenti come è avvenuto in più di un’occasione ultimamente”.

LA RISPOSTA DELLA DIFESA

Non si è fatta attendere la risposta di palazzo Baracchini: “La locandina esprime tutta la solidarietà e l’umanità dei nostri uomini e delle nostre donne nelle Forze armate”. Differente sarà lo spot promozionale. “Esalterà il ruolo del soldato in tutta la sua professionalità; sarà uno spot che, per i 100 anni, renderà onore all’impresa eroica dei nostri nonni e, siamo certi, piacerà persino a Bertolini”. Difatti, aggiunge la Difesa, “dopo un primo stop della presidenza del Consiglio, piuttosto inconsueto, abbiamo rivisto un paio di scene mantenendo l’identità del filmato, fortemente voluto dal ministro Trenta. Lo lanceremo la prossima settimana e sarà un bel momento di orgoglio per le nostre forze armate, che meritano il plauso del Paese”.

L’INTERVENTO DI PALAZZO CHIGI

La campagna pubblicitaria ha di fatto avuto origine nella sua pianificazione sei mesi fa, quando il nuovo governo non era ancora insediato. Ciò vale per tutte le campagne di questo tipo, soprattutto quando coinvolgono più istituzioni. Da quanto si apprende, il portavoce del ministro ha ricevuto la locandina predisposta per quest’anno a fine settembre, portando avanti la campagna su un doppio binario: una locandina che mettesse in risalto il valore più “civile” dell’uso delle Forze armate; e uno spot video che restasse più fedele alla vera natura dei soldati. Su quest’ultimo era però arrivato lo stop già del precedente ministro della Difesa per via di scene forse troppo dure, una decisione ribaltata dalla Trenta, salvo il successivo e “inconsueto” intervento di palazzo Chigi. Poi, la pressione di palazzo Baracchini per salvare il video ha avuto la meglio, e il risultato, seppur con alcune scene modificate, sarà presto visibile a tutti.



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