Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, aveva accusato più volte gli Stati Uniti di volere includere il Paese in una specie di “troika della tirannia” insieme a Cuba, Nicaragua, Corea del Nord e Iran. Ed è vero che effettivamente tra questi Paesi, culturalmente diversi, continuano ad aumentare i legami, non solo commerciali ed economici.
Il 27 novembre Maduro ha incontrato il presidente dell’Assemblea Suprema di Corea del Nord, Kim Yong-nam. La visita del rappresentante nordcoreano fa parte di un tour latinoamericano che fa tappa a Cuba e in Messico. “Un gesto di grande importanza – si legge in un’analisi del sito russo Sputnik – che segna una nuova fase nei rapporti tra Pyongyang e una regione molto lontana”.
I rapporti hanno cominciato a rafforzarsi con la visita del presidente cubano, Miguel Díaz-Canel, a Corea del Nord a inizio di novembre. In questo viaggio sono stati siglati accordi per la cooperazione e la consulenza in materia politica, così come il trattato per la cancellazione di visti per chi ha il passaporto diplomatico o di servizio.
Secondo l’analista venezuelano, Walter Ortiz, non è segreta la coalizione tra Corea del Nord e Venezuela. “La visita di Kim Yong-nam è un segnale dello sviluppo di questi rapporti […] – ha dichiarato a Sputnik -. Il XXI secolo dimostra la necessità di proseguire nella cooperazione economica, politica e sociale. Credo che è totalmente fattibile e va contro gli interessi degli Stati Uniti”. Ha aggiunto che Pyongyang vuole costruire legami socio-economici e politici senza l’intrusione degli Usa.
Resta anche il tema militare. Evgueni Kim, esperto dell’Accademia di Scienze russa, è convinto che l’alleanza non farà piacere a Washington: “Oggi la cooperazione militare tra Cuba e Corea del Nord è insignificante. Si tratta di compra-vendita di armi leggere e parzialmente di sistema di artiglieria […] Ovviamente però Corea del Nord, Venezuela e Cuba faranno una politica che non va d’accordo con gli interessi nordamericani. Ed è chiaro che a Washington non piace che questi tre Paesi coordino azioni ad alto livello”.
“Washington spinge l’America latina nelle braccia della Russia – si legge sul sito Sputnik– e il Cremlino l’accoglie con un benvenuto”. Evgueni Kim ricorda che al momento è improbabile una visita del presidente Kim Jong-un in America latina per motivi di sicurezza. “Ma se deciderà un giorno di farla – ha concluso – il primo Paese che visiterà sarà Cuba”.