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Quella di Piazza del Popolo sarà la Lega di tutti. Giannini e Santori spiegano perché

“In questi mesi Matteo Salvini è stato ferocemente attaccato da politici, vip e dalla magistratura. La manifestazione di domani rifinanzia la solidarietà del popolo italiano a Matteo Salvini”. È questo il pensiero di Fabrizio Santori, dirigente Lega nella regione Lazio con un passato in Fratelli d’Italia.

Domattina il centro della Capitale sarà invaso dal rinnovato azzurro Lega delle truppe del “Capitano” Matteo Salvini. Sono decine i pullman che arriveranno nelle prime ore del mattino a Roma, sostenitori della ex Lega Nord e della nuova Lega di Salvini in arrivo da ogni parte d’Italia: da Lamezia Terme (CS) a Borgo Valsugana (TN), da Vico Equense (NA) a Voghera (PV) passando per Todi (PG) e Brindisi.

“Ci aspettiamo un Salvini in grande forma – dice ai microfoni di Formiche.net Daniele Giannini, consigliere della Regione Lazio della Lega –. Salvini è un motore continuo di proposte e sappiamo che serve anche il calore di tutto il popolo della Lega e di tutti coloro che si ritrovano nelle idee sovraniste, identitarie e tradizionali che lui sta portando avanti. Domani siamo chiamati a dare prova di grande calore al leader”.

Una manifestazione che arriva a sei mesi dall’insediamento del nuovo esecutivo bicefalo su cui la Lega ha impresso la sua impronta grazie all’azione politica del ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini molto attenta a temi di ordine e sicurezza declinati, in special modo, nel rapporto con l’Europa e la questione migratoria. Domani il nuovo popolo della Lega, quello allargato al centro e al sud Italia, si ritrova, o meglio, si conosce dopo essersi, per lunghi mesi, riconosciuto nel proprio leader.

FABRIZIO SANTORI: “MUTAZIONE GENETICA DELLA LEGA? IO CI CREDO FORTEMENTE”

“Sarà una manifestazione nazionale da nord a sud, Lazio e Roma faranno la parte più importante. Capiremo quanto è gradita l’azione della Lega in questo governo. In quella piazza c’è chi ha fatto brutta figura, penso al Pd, e anche la manifestazione del M5S al Circo Massimo non è stata molto partecipata. Vedremo come andrà a noi”, dice Fabrizio Santori ai microfoni di Formiche.net. “Ci serve il mandato dei cittadini per andare avanti sull’azione di un governo che spesso viene ostacolato a livello europeo. Esiste, e domani la vedremo, la volontà di un popolo di risvegliare le proprie coscienze e di stare al fianco di Matteo Salvini che è l’unico che sta dando dignità a questo Paese, anche nei confronti dell’Europa. Abbiamo ricevuto troppi no, penso alla politica di austerity che ha bloccato lo sviluppo dei Paesi europei o alle richieste di aiuto nella condivisione della gestione dei flussi migratori, la Lega è stata l’unica capace di reagire”.

Il rischio è che le istanze territoriali presenti domani in piazza possano essere soverchianti rispetto a quelle nazionali e che a ritrovarsi a Piazza del Popolo siano una sommatoria di esigenze locali e non un’unità di popolo che si riconosce sotto un’unica bandiera, quella tricolore. “Queste paure le fugherà la piazza e già lo sta dicendo il processo di organizzazione della manifestazione”, continua Santori, “io credo fortemente alla mutazione genetica della Lega da partito di carattere territoriale a partito nazionale. Ci credo e lo sto verificando anche sul territorio, a Roma e nel Sud.  Questo percorso è iniziato anche prima delle elezioni di marzo: prima il cambio del nome del partito, poi il simbolo e infine il colore”. A cambiare, però, è stato soprattutto l’atteggiamento del segretario del partito. “Matteo è andato a Napoli più volte e ha ammesso tutte le sue intemperanze da tifoso che, a dire la verità, non piacevano neanche a me”, continua Santori. “Sono slogan ormai superati dai tempi e dalle azioni. Pensiamo all’organizzazione interna del partito, alla scelta di Durigon, eletto nel collegio di Latina e Frosinone, come sottosegretario del lavoro. Non esiste marginalizzazione di chi non ha fatto parte del nucleo storico della Lega, anzi c’è una chiara volontà di mettere all’interno delle strutture di partito e in ruoli di responsabilità anche chi arriva dal centro sud. L’importante è che la selezione all’ingresso sia rigorosa”.

Se la collocazione territoriale non è più in dubbio non lo è nemmeno quella nell’agone politico. “Le elezioni europee diranno se la Lega ha occupato tutto lo spazio del centro destra. Se torniamo indietro a marzo vediamo che il centrodestra esiste, è formato da Lega, Forza Italia e in minima parte da Fratelli d’Italia”, conclude Santori. “Le elezioni europee ci diranno se la Lega avrà un assorbimento quasi totale del voto del centrodestra e lo rappresenterà in pieno. Detto ciò non inquadrerei la Lega in un contesto di centro destra, le idee e i programmi sono quelli ma il fatto che nella Lega stiano confluendo anche movimenti civici e elettori delusi dalla sinistra e anche dal M5S ne allarga la base elettorale”.

DANIELE GIANNINI: “SPERIAMO DI RIEMPIRE LA PIAZZA DI COLORI E SOGNI PER GLI ITALIANI”

L’affetto del popolo al suo leader è la chiave con la quale leggere la manifestazione di domani. “Domani in piazza vedremo il legame che esiste tra i dirigenti del partito e i militanti”, dice Daniele Giannini. “Sarà un momento importante per ritrovarsi intorno alle nostre parole d’ordine rese ancora più concrete dalla presenza fisica dei nostri amministratori, dal Governo agli enti locali, militanti e sostenitori”. La parte del leone dovrebbe farla la provincia di Roma, dalla quale partiranno 13 pullman. “C’è tanto entusiasmo c’è una continua richiesta di adesione alla Lega. È un mondo variegato, va da persone che fanno politica da qualche anno e che hanno ritrovato l’entusiasmo proprio nella Lega, a chi sull’onda lunga dell’effetto Salvini  stato portato a interessarsi di politica. La nostra sfida è strutturare in maniera territoriale e meritocratica tutto questo entusiasmo e queste energie. Dare un senso a tutte queste adesioni”.

Una manifestazione della Lega romanocentrica, dunque. Un’evoluzione che non sarebbe stata inimmaginabile un decennio fa. Un incubo per i primissimi leghisti che vedevano nella Capitale la rappresentazione della cattiva gestione della cosa pubblica. “La mutazione nazionale sta avvenendo in maniera naturale. Come dice spesso Salvini l’Italia si salva tutta insieme non si possono più fare discorsi territoriali”, conclude Giannini. “Le istanze federaliste restano interessanti. Io da cittadino romano dico che Roma dovrebbe avere uno statuto speciale e fondi speciali. I correttivi federalisti, il principio di sussidiarietà per noi vanno bene. E poi la Lega non si è espansa solo territorialmente, la Lega ha occupato, in parte, il perimetro politico del centrodestra ma le vittorie in Emilia e in Toscana ci dimostrano che sta occupando anche una parte tradizionalmente di sinistra. Questa è la forza di questo movimento che sta portando avanti istanze iscritte al centrodestra perché identitarie e nazionali, ma anche istanze sociali, del mondo del lavoro, che erano, fino a poco tempo fa, ad appannaggio della sinistra. È questa la forza della Lega, questo trasversalismo, questo contenitore ideologico nuovo è l’arma vincente della Lega. Domani speriamo di riempire la piazza di colori e di sogni per gli italiani”.

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