L’addio di Carlo De Benedetti al vertice di Cir è arrivato ufficialmente oggi. E l’Ingegnere, nel passaggio di testimone al figlio Rodolfo, non si è limitato a dare indicazioni solo sul gruppo, ma è passato dall’elogio ad Enrico Letta, “premier eccellente”, alla definizione delle priorità del nuovo governo, lavoro e riforma della legge elettorale.
I riferimenti al mondo della politica sono divenuti però più personali quando l’Ingegnere ha ricordato come “il potere politico italiano mi ha sempre mal sopportato e sovente ostacolato nelle mie intuizioni e intenzioni, come nel caso dell’alimentare e dell’editoria”.
I nuovi vertici
Il cda di Cir, riunitosi al termine dell’assemblea degli azionisti, ha nominato Rodolfo De Benedetti presidente e Monica Mondardini amministratore delegato. Quest’ultima, che mantiene l’incarico di ad del Gruppo Editoriale L’Espresso, è diventata anche consigliere di amministrazione delle altre principali controllate del gruppo Cir: Sorgenia, Sogefi e Kos. Lo scorso 19 marzo De Benedetti ha perfezionato la successione ai suoi tre figli Rodolfo, Marco ed Edoardo. “La accoppiata apicale così giovane tra Rodolfo, che opera con dedizione e passione da più di 20 anni in Cir in posizioni di sempre maggiore responsabilità, e Monica Mondardini, costituisce un tandem professionale eccellente e complementare”.
I risultati 2012
L’assemblea degli azionisti di Cir ha approvato il bilancio civilistico ed esaminato il bilancio consolidato del gruppo per l’esercizio 2012 che chiude con ricavi superiori a 5 miliardi (+12%) Il risultato netto è stato negativo per 33,1 milioni (positivo 9,7 mln 2011) per effetto della perdita riportata da Sorgenia, dovuta in particolare a svalutazioni di attività. La capogruppo ha ottenuto nel 2012 un utile netto di 7,9 milioni rispetto (0,3 mln nel 2011).
L’aumento della partecipazione di Norges Bank
“Siate imprenditori liberi e indipendenti”. Questa la raccomandazione dell’Ingegnere ai suoi tre figli Rodolfo, Marco e Edoardo, nel giorno dell’investitura del primogenito alla presidenza del gruppo, che, tra l’altro, vede salire al 2,7% la partecipazione di Norges Bank, la banca centrale norvegese, in Cir rispetto alla precedente quota del 2,094%.
Il rapporto con il potere politico
“Il potere politico italiano mi ha sempre mal sopportato e sovente ostacolato nelle mie intuizioni e intenzioni, come nel caso dell’alimentare e dell’editoria. Ma questo non mi ha impedito di creare un gruppo in cui lavorano 14mila persone”.
“Io sono stato un pesce autonomo pur operando nella stessa vasca con altri pesci che operavano in cordate – ha proseguito – Mi hanno tollerato nella vasca, hanno anche cercato di prendermi all’amo ma me ne sono velocemente liberato. A un certo punto ho capito che la vasca era troppo piccola per le mie ambizioni e mi sono avventurato nel mare europeo con un grande disegno, ma sono stato costretto a rientrare perché avrei potuto giocare in un girone più impegnativo che avrebbe ridimensionato le regole dello stagno italiano”, ha sottolineato.
Le priorità di Letta, premier eccellente
Il nuovo esecutivo Letta “è un governo di necessità, con un eccellente presidente del Consiglio”, le cui priorità devono essere due: lavoro e riforma della legge elettorale. “Il lavoro deve essere la priorità del Paese e di questo Governo – ha detto – e quando parlo di lavoro intendo sia i dipendenti sia i datori di lavoro”. “Sul piano istituzionale – ha proseguito – è evidente che dopo tanti anni e promesse la riforma della legge elettorale è un must che deve essere fatta in tempi estremamente brevi, senza rimandare”.
L’Imu
“Non ne ho la più pallida idea ma è evidente che se deve essere ridotta verranno trovate altre fonti, la questione dell’Imu mi sembra più di bandiera che di sostanza”, ha risposto l’Ingegnere De Benedetti a chi gli chiedeva se l’Imu andasse tolta.