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Il Pd e la cultura, un altro segno dei tempi

Di mg

Sarà la nemesi storica che ha colpito gli ex comunisti da sempre convinti sostenitori dell’egemonia culturale di gramsciana memoria, sarà perché gli ex democristiani non hanno mai gradito il dominio della cultura sulla politica, ma il Pd che sta nascendo e che domenica avrà un segretario in carne e ossa nasce intellettualmente anoressico, per usare le parole di Piero Ignazi. Abbiamo assistito in questi mesi a lunghi dibattiti sui giornali, agguerrite lotte tra correnti (naturali, per carità!), ma in fatto di cultura quasi nulla. Il massimo che abbiamo ottenuto è stato il solito ragionamento: il Pd è l’incontro della sinistra con i cattolici, è un partito laico e non confessionale. Poca roba, in sostanza. Il posto degli intellettuali è stato preso dai cantanti e dalle starlette. L’intellettuale è scomparso, più che messo a tacere, ha preferito tacere. E lo ha fatto di sua spontanea volontà. Mala tempora…


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