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Il governo italiano esca dall’isolamento e dalla gabbia ideologica sul Venezuela. L’appello di Casini

“L’Italia esca dall’insopportabile isolamento in cui si è cacciata sul Venezuela. La terza via di Conte e Moavero è sempre di più un sostegno offerto a Maduro (che infatti ha ringraziato il nostro Paese) ed un allineamento di fatto alle posizioni di Russa, Cina e Turchia”. Questo l’appello lanciato al governo italiano in una mozione sul Venezuela presentata in Senato dai senatori Andrea Marcucci, Matteo Renzi, Pier Ferdinando Casini e Alessandro Alfieri.

Mentre 19 Paesi dell’Unione europea hanno riconosciuto il giovane Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela – seguendo la procedura indicata dalla Costituzione venezuelana in caso di usurpazione del potere -, l’Italia è rimasta indietro, ma non a caso.

In una conversazione con Formiche.net, il senatore Pier Ferdinando Casini ha spiegato perché la posizione della coalizione del governo sul Venezuela non rispecchia una mancanza di politica estera. Anzi, si tratta di una scelta ben precisa: “Loro dichiarano la non ingerenza, ma in realtà è motivata dall’idea che si sta creando un complotto contro il governo socialista del Venezuela. Come ha dichiarato Alessandro Di Battista. La verità è che nel Movimento 5 Stelle c’è un’affinità ideologica con Nicolás Maduro ”.

A seguito del viaggio in Venezuela di una delegazione del partito pentastellato nel 2016, Casini sperava in un cambiamento: “Avevo colto qualche segnale di una correzione di linea – ha dichiarato – perché sembrava che anche loro erano rimasti impressionati da quello che succede lì. Ma purtroppo non è successo. È più forte la gabbia ideologica che la realtà”.

Sulla possibilità di sistemare la figuraccia fatta sul Venezuela – come ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini -, il senatore non fa sconti: “Mi auguro che la Lega riesca a convincere il Movimento 5 Stelle, ma mi dispiace dire che la figuraccia è già stata fatta. E l’ha fatta anche la Lega. Non solo il M5S. Noi siamo all’opposizione, ma loro sono al governo. Se hanno una posizione diversa, che si assumano le conseguenze”.

La crisi venezuelana è diventata epicentro di tensioni internazionali. Tuttavia, come si legge nella mozione presentata da Casini in Senato, l’Italia deve ribadire con forza che sta dalla parte della democrazia e della libertà: “Ci siamo isolati dai nostri Paesi amici. Diciannove Paesi europei hanno riconosciuto il governo di transizione di Guaidó e noi invece siamo dalla parte della Russia e della Cina. Se prima c’erano scontri ideologici sul modello di Chávez, oggi è tutto superato. La questione è se appoggiare o no un regime di narcotrafficanti”.

Il senatore ricorda che da anni gli italiani residenti in Venezuela lanciano “sos” al governo italiano: “Avevo presentato una mozione in Parlamento che è stata votata da tutti tranne che dal Movimento 5 Stelle. Ora l’ambasciata distribuisce medicine ai nostri connazionali, ma l’unico modo di soddisfare veramente le loro necessità è rispondendo all’appello lanciato a Piazza Caracas al presidente Sergio Mattarella. Mi sono commosso con la lettura di quella lettera. Dimostra che, nonostante tutto, non hanno perso la speranza nel nostro Paese”.

Perché non tutto è ancora perso. “Non è mai troppo tardi per cambiare idea quando si sbaglia – sostiene Casini -. Al governo posso solo dire di ascoltare le coraggiose parole del capo dello Stato sul Venezuela. Non ci possono essere incertezze quando la scelta è tra democrazia e violenza”.

Come si risolverà la crisi del Venezuela? Secondo Casini, i veri detrattori del potere sono i militari: “Il regime si basa sul terrore. L’abbiamo visto durante le manifestazioni pro-governo, circondate dai palazzi militari […] Mi auguro che ci sia la consapevolezza da parte loro che non si può tenere schiava la volontà di un popolo per tanto tempo”.



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