La prima tappa del nuovo “Osservatorio Europa” , parte da un interrogativo generale “Quo vadis Europa”: un seminario a porte chiuse organizzato presso l’Ateneo Link Campus University con Sabino Cassese, Giulio Tremonti, Vincenzo Scotti e con il Rettore Claudio Roveda
Davanti quale bilancio e quali prospettive si troveranno forze politiche ed elettori nel corso di una campagna elettorale, segnata anche da temi tutti interni ma legati alla crisi europea? Secondo il prof. Sabino Cassese le critiche più diffuse alla costruzione europea riguardano le insufficienze del modello, scarsa efficacia, ritardo sui mutamenti e deficit democratico.
L’Europa è stata tuttavia una realtà istituzionale e giuridica in movimento, che in fondo “va dove deve andare”, ha risposto Cassese, “come deve fare chi si muove in bicicletta”. I risultati la rendono dunque indispensabile al di là della consapevolezza. Il paragone è stato con “quei giovani pesci che non sanno cosa è l’acqua”, ma “(come con la Brexit) se provassero ad uscirne non respirerebbero”. Quanto al difficile equilibrio tra popoli e governi si è trattato di contrappesi inevitabili. E’ pur vero che “l’europa” è finalmente entrata “nella” politica, che è “discussione e divisione”, a partire dalle prossime elezioni. Grazie dunque anche a è critico .
Il prof. Giulio Tremonti, ha fatto notare che per evitare la fine dei nobili che “assistono attoniti ad una rivoluzione ricordando tutto ma non comprendendo nulla”, o di fare come i contadini, che attribuivano il cattivo raccolto ad una maledizione, è bene ricordare “Unde Venis”: da dove viene l’idea europea. A Ventotene nel 1941, nel “Manifesto” si pensava ad un’Europa che lasciasse sul terreno gli Stati nazionali. A Roma, nel 1957, si realizzava con il Mec, con grande equilibrio, la più grande operazione istituzionale fino ad allora tentata. A Maastricht invece avanza l’idea di una moneta unica, per contenere la Germania. Con Lisbona, avviene un “rovesciamento della piramide del potere, in favore di Bruxelles”. Prende corpo, a fronte della sfida della globalizzazione, un sistema regolatorio estesissimo, invasivo e pervasivo, e, anche per questo -secondo Tremonti- causa dell’inizio del distacco dei popoli dall’idea originale. Infine a Maastricht, si delinea un sistema finanziario europeo, che va dagli stati a Bruxelles e da lì direttamente alle regioni europee. Un sistema che, nel realizzare una parte dello schema di Ventotene, produce anche effetti di decostruzione degli Stati, fino al caso dalla Catalogna.
Tirando le fila il presidente Vincenzo Scotti ha richiamato il rischio, a ridosso delle elezioni di fare manifesti o fronti pro-europa, quello derivante da dichiarazioni istituzionali europee avventate, o di alleanze che usano l’Europa per finalità parziali e ragioni elettorali di cortile. “Così facendo non potrà che crescere divario tra una realtà istituzionale che deve cambiare ed una sociale e popolare che è già profondamente mutata”.
Le prossime iniziative dell’Osservatorio Europa, ha annunciato il Rettore Claudio Roveda si terranno sempre presso Link Campus University e saranno le seguenti (già programmate):
- Il 1 marzo 2019, incontro sul tema “Mediterraneo: la posizione geopolitica dell’Europa rispetto al Continente africano e la competizione con Cina e Stati Uniti”. — Il 28 maro 2019, incontro sul tema: “La Moneta: potere politico e potere dei mercati”.
- Il 3 maggio 2019, incontro sul tema: “Sovranità nazionale e costruzione europea: verso una nuova architettura istituzionale?”.
L’Osservatorio Europa conferma la Link Campus University come un polo trasversale, indipendente ed internazionale, sia sul piano accademico e della ricerca che su quello della cultura politica ed istituzionale, anche in vista della definizione delle strategie per le elezioni Europee.