Povera Angela Merkel. Le accuse contro la linea economica che impone all’Unione europea arrivano ormai da tutta l’Eurozona. E sono anche gli economisti a prendere il rigore teutonico come esempio reale dello studio sull’austerità di Reinhart e Rogoff, poi rivelatosi infondato per degli errori di calcolo. Ma la cancelliera tedesca non è sola. E’ il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, a correre in suo soccorso difendendola dalle critiche sul rigore di bilancio in una intervista a “Welt am Sonntag” in edicola domani.
Le colpe dei singoli governi
“Ciò che accade in Francia o in Portogallo non è colpa della signora Merkel o della Germania. Ciascuno dovrebbe far pulizia in casa propria. C’è abbastanza da fare“, ha affermato Barroso nell’intervista. “Questa crisi e i problemi che ne derivano non sono il risultato della politica tedesca o della colpa dell’Ue.
Sono il risultato di una politica di spese eccessive, di mancanza di competitività e di azioni irresponsabili sui mercati finanziari”, ha aggiunto il capo dell’esecutivo di Bruxelles.
La leader migliore
“Sono estremamente riconoscente alla Germania e al suo comportamento e non ho paura di ammetterlo pubblicamente: la cancelliera Merkel è certamente la dirigente europea che comprende meglio quello che sta accadendo”, ha detto ancora Barroso prima di concludere: “Investe molto tempo e energia per il progetto europeo e vorrei poter dire altrettanto di tutti gli altri capi di governo”.