Enrico Letta sembra essere il nuovo eroe della battaglia contro l’austerità che tanto desidera l’Europa. O almeno così lo descrive la stampa estera.
“Il primo ministro d’Italia è il nuovo eroe anti-austerity. Nel suo primo discorso in Parlamento ha annunciato che intende annullare gli aumenti fiscali fino a 6 miliardi di euro. In un viaggio a Berlino, Bruxelles e Parigi, Letta ha invitato i suoi partner della zona euro ad attuare rapidamente a favore della crescita promuovendo politiche per creare posti di lavoro”, ha scritto in un’editoriale senza firma il Financial Times.
I conti che non tornano
Ma i numeri non giocano a suo favore. Secondo il quotidiano britannico, il neo presidente del Consiglio italiano si batte per restare entro il 2,9% di deficit/Pil nel 2013 ma questo obiettivo è “in contrasto con l’allentamento fiscale” che lui stesso ha annunciato.
“I termini di un significativo stimolo fiscale non sono chiari in presenza di un debito tra i più alti del mondo”, ha spiegato il Financial Times. L’analisi aggiunge che Letta deve stare attento alle tasse da tagliare, con Berlusconi che vuole agire sull’Imu, mentre “si dovrebbe cominciare da quelle sul lavoro”.
In questo senso Bruxelles sarebbe anche tollerante circa un moderato incremento del deficit se fosse finalizzato a investimenti, scuola, università, chiedendo però in cambio un impegno forte sulle riforme strutturali. “Ma la resistenza dei partiti sarà forte. Il centro sinistra bloccherà quelle sul lavoro. Il centro destra quelle sulle professioni. È improbabile che il libro dei sogni di Letta diventi realtà”, ha sentenziato il Financial Times. La strategia di Letta è puramente domestica.
Questione di marketing politico
Secondo Wolfgang Münchau, analista economico del Financial Times, l’Europa ha l’aspettativa (o il bisogno?) che l’austerità potrebbe finire presto. Ma i principali cambiamenti sembrano non essere sul piano politico in sé ma nel modo in cui vengono promessi ai cittadini.
In un commento pubblicato oggi Münchau sostiene che un buon esempio della nuova strategia anti-austerità è il discorso di Enrico Letta, il nuovo primo ministro italiano. “Ha inveito contro l’austerità, ma allo stesso tempo ha sottolineato il suo impegno per gli obiettivi di bilancio dell’Italia, come se i due fossero in qualche modo correlati”.
E ha aggiunto: “La mia ipotesi è che l’Italia cercherà probabilmente di attenersi al piano di riduzione del deficit strutturale. Tuttavia, poiché la crescita economica sarà inferiore a quella prevista in precedenza, c’è una buona probabilità che i disavanzi nominali superino i loro obiettivi. Il cambiamento più probabile in politica sarà quello di permettere che accada il superamento, almeno in parte”.
Münchau dice che se si vuole che finisca l’austerità, “è necessario iniziare abrogando il patto fiscale e modificando alcuni atti di diritto in materia di politica fiscale di coordinamento. Non credo che questo sta per accadere. La mia conclusione è che l’austerità è qui per restare, ma verrà semplicemente presentata con altre parole. E durerà per tutto il tempo esiste l’euro”.