Ha senso andare a Londra per vedere la mostra di un italiano? Sì, perchè lui è SIMAFRA, e perdersi nei suoi giardini incantati è un’emozione che non ha prezzo. Ma se proprio non riuscirete ad andare a breve alla Maddox Mayfair, allora aspettate un paio di mesi e lo incontrerete a Firenze. Intanto io qui vi racconto le emozioni che ho provato alla sua mostra inaugurata il 2 marzo.
Conoscete Riccardo Prosperi, in arte SIMAFRA?
Se avete visto i suoi quadri non li avrete dimenticati.
Come lo vogliamo definire: un impressionista – espressionista contemporaneo? Impressionista forse sì, ma materico, espressione del suo tempo e del suo sentire. I suoi quadri sono prati infiniti, dove le viole incontrano il rosa e l’arancio, dove la trasparenza dell’acqua si confonde al verde del muschio e la neve emerge nel suo candore. Ogni sua tela è l’esplosione di un’energia paradisiaca.
E’ una visione irreale della realtà? No, è la sua visione. Positiva sì, di chi fa della sua arte pura energia, nella gioia di aver il dono dell’espressione. Fu così nel 2017 alla Galleria Russo con Equilibrium che Simafra rappresentò la forza dei quattro elementi. Poi nel gennaio 2017, dove espose Eden, nella sua prima mostra personale a Londra, alla stessa galleria Maddox Mayfair dove l’ho incontrato sabato.
Conoscete questa galleria?
Si trova in Maddox Street, nel cuore di Mayfair, a Londra. E’ una casa vittoriana di quattro piani progettati e rinnovati appositamente per esporre collezioni d’arte. Dall’arte moderna all’arte contemporanea con artisti emergenti, prevalentemente la galleria ospita, in un’atmosfera invitante, esposizioni di varie opere d’arte. La galleria Maddox è anche uno spazio dedicato ad eventi, come quello di sabato appunto, che si alternano tra presentazioni artistiche, conferenze e workshop coinvolgendo esperti del mondo dell’arte internazionale.
E perché Simafra a Londra?
Perchè da qui, nel gennaio 2017, è partita la carriera internazionale del giovane artista.
Ma chi è Simafra?
Un ragazzone alto e dai lunghi capelli bruni, che porta spesso legati, e dai lineamenti scolpiti, apparentemente duri, ma che con la sua capacità comunicativa e il forte accento toscano si ammorbidiscono coinvolgendoti all’istante. Con i suoi occhi vivaci accompagnati da un sorriso convincente dichiara: – Sono nato nel 1985, domani compirò 34 anni. Sono un fiorentino doc, da generazioni. Ho scelto di fare l’artista quando avevo 16 anni seguendo la mia grande passione. Non ho avuto aiuti economici né qualcuno che, in questo percorso, potesse aiutarmi. Ho scelto il mio nuovo nome ed ho intrapreso un percorso individuale che, passo passo, mi ha fatto maturare. Ho cercato di prendere consapevolezza più velocemente possibile. La mia cultura artistica è stata creata inizialmente da autodidatta, poi si è formata nelle botteghe fiorentine.
Come si è formato l’artista Simafra?
Ho preso lezioni di disegno dal vero da diversi pittori e in varie botteghe. Sono seguiti anni di lavoro, proseguendo a prendere lezioni per 5-6 anni come decoratore e restauratore. Questo mi è servito a costruirmi un bel background ricco di conoscenze tecniche, infatti la mia arte nasce dal mix della conoscenza delle tecniche con la consapevolezza di me stesso che ovviamente è ancora tutta in atto. La conoscenza e la scoperta di me stesso ha creato quell’identità che ha trasformato l’uomo in artista. Da lì ho cominciato a creare non più come Riccardo Prosperi ma come Simafra.
Ho creato questo personaggio a 22 anni perché avevo difficoltà a identificare me stesso nell’artista che stava nascendo. Ho preferito così creare una sorta di alter ego e creare una nuova figura a mia immagine e somiglianza. Volevo creare una persona che potesse avere la mia sensibilità, che fosse aperto a livello di sentimenti, e che volesse raccontare la sua storia attraverso le sue opere. Ecco com’è nato Simafra, e come sono nati i quadri che lo rappresentano.
Dove ha iniziato Simafra?
La mia carriera è partita a Firenze, dove sono nato e ho sempre vissuto, e dove a 26 anni ho aperto il mio primo studio nel centro storico. Attualmente ho sempre un bellissimo studio nel centro della mia città, ma sicuramente molto diverso per ampiezza e immagine. La mia arte è emersa con l’arrivo del primo figlio avuto con la mia compagna: avevo 27 anni, e questo evento mi ha dato una grande forza d’animo e la voglia di accelerare un po’ il mio percorso per cercare di strutturarlo. L’arrivo di questa nuova vita mi ha permesso di acquisire consapevolezza ed energie per perseguire il percorso professionale verso la mia arte. Ovviamente vedo il percorso ancora lunghissimo e non vedo l’ora di viverlo.
Che tecnica usa Simafra nei suoi quadri?
Parto sempre dalla materia, dal colore e lasciandomi guidare dalle emozioni. Più che la tecnica, direi che uso LE tecniche. Nel senso che la mia formazione è stata appunto quella di studiare e sperimentare dalla decorazione al restauro classico. Questo mi ha permesso di conoscere ed utilizzare contemporaneamente più tecniche con diversi materiali. Attraverso questo rapporto con la materia e la sperimentazione mi racconto e metto a nudo le mie emozioni. Mi esprimo molto attraverso l’utilizzo della materia e molto spesso, stesso all’interno dello stesso, vado a ricercare la parte che vorrei raccontare.
Quando avremo modo di incontrarti in Italia?
Sarò a Maggio a alla manifestazione Artigianato e Palazzo. Ci racconti in che modo collaborerai ? Questa sarà la 25ª edizione e parteciperò come unico artista.
La manifestazione riguarda l’esposizione di artigiani che esporranno le loro tecniche e i loro lavori, frutto della loro sapienza e capacità artistica. Per questo evento realizzerò 10 sculture che riguarderanno la tematica della terra vista e interpretata attraverso il concetto della matrioska.
Proseguirai con la scultura?
Io non nasco scultore, ma la mia arte è prettamente pittorica ma potermi esprimere grazie alla materia e interagire con l’argilla piuttosto che con il legno o il cemento, e dare forma a quello che in realtà è solo bidimensionale, rende il tutto più potente e più vero. Non abbandonerò la pittura anche se la scultura sarà un aspetto che vorrò approfondire, curare e maturare.
L’idea è quella di alternare pittura e scultura facendole convivere e interagire.
Ci illustri la tua esposizione qui alla Maddox? Aspettative?
Questa è una piccola esposizione di 10 opere che riguardano la tematica della natura raccontata attraverso la forza e la vitalità dei fiori. Fiori astratti e fiori materici che raccontano l’essenza di questo bel periodo della mia vita che sto vivendo.
La tua carriera nasce in Italia e poi ti porta a Londra. Hai altri progetti internazionali?
Beh la Maddox ha diverse gallerie, quattro a Londra, una a Ginevra ed ha anche una sede a Los Angeles dove ho esposto qualche mese fa. Vengo comunque da un percorso internazionale che mi ha visto a New York, Zurigo e Montecarlo. Attualmente ho iniziato una collaborazione con una galleria di Beirut in Libano. Qui ci sarà nei prossimi mesi una mostra, una collettiva, che mi vedrà esporre per la prima volta in medio oriente e questo è molto stimolante perché è un mercato molto interessante… Poi probabilmente tornerò a Roma per un altra esposizione all’interno della galleria Russo e a Firenze per Artigianato e Palazzo.
Simafra è decisamente affascinante ma nell’evento alla Maddox era molto conteso. Non gli ho potuto rubare altro tempo ma se volete continuare a leggere l’intervista, che è proseguita poi a telefono, vi rimando a questo mio articolo su MyWhere.