15mila punti. Per Wall Street fanno un record, quello di tutti i tempi per l’indice Dow Jones, che ha terminato ieri le contrattazioni a 15.056 punti. Non solo. I record si rincorrono spesso nell’ultimo periodo. Frenesia delle borse americane sì, ma la dinamo resta la Fed di Ben Bernanke.
Il programma di allentamento monetario e gli annunci sulla spesa pubblica fatti dal presidente Barack Obama hanno acceso le stelline negli occhi dei broker di Manhattan. 85 miliardi di iniezioni mensili da parte della Banca centrale Usa sembrano un gruzzolo sufficiente per tornare a mani piene sui mercati, e per tentare qualche investimento azzardato, scansando la moda che finora aveva privilegiato spese oculate e le scommesse beate sui titoli di Stato.
Di riflesso, anche l’economia reale statunitense brilla un po’, e si torna al lavoro all’ombra della Fed, che si è detta pronta a proseguire nella sua strada finché la disoccupazione non scenderà al 6,5%. E se servisse, Bernanke ha tirato fuori anche la carta, possibile, dei tassi negativi. La bolla speculativa? Lui non sembra preoccuparsene troppo. Il mercato immobiliare però, nel frattempo, ringrazia. I prezzi delle case sono aumentati del 10,5% a marzo rispetto all’anno precedente, secondo gli ultimi dati di CoreLogic. Solo tanta voglia di accasarsi da parte dei giovani Yankees?
Draghi non è stato a guardare. Si è fatto spalle larghe nel board della Bce, abbassando i tassi allo 0,50%, almeno un quarto di punto in più rispetto a quelli Usa, e copiando la strategia dell’effetto annuncio sui tassi negativi. Ma la Bce e la Fed per arrivare all’economia reale usano strade diverse. E gli effetti si vedono anche nelle maggiori piazze europee. Le borse del Vecchio Continente hanno chiuso in rialzo, trainate dai dati della bilancia commerciale cinese e dall’inattesa crescita della produzione industriale tedesca. Il QE (quantitative easing) del governatore giapponese Kuroda, fa il suo lavoro anche qui. Ed infatti a festeggiare per il suo record oggi è il Dax di Francoforte. Le altre piazze applaudono, ma i record lì, continuano a guardarli da lontano.