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La Politica non si fa con le sentenze della Magistratura

Le legge e’ uguale per tutti. E’ un bellissimo principio di giustizia che pero’ e’ degradato nel corso del tempo fino ad esser usato come grimaldello per fare Politica, per fare e disfare Governi ed alleanze. Dal momento che non e’ data l’infallibilita’ del Papa come del Presidente della Repubblica, non puo’ mai esser data neanche l’infallibilita’ del magistrato! Piu’ e piu’ volte si e’ detto e scritto che la magistratura ha preso il posto della Politica, svolgendo un ruolo ed una funzione abnormi di supplenza: ma nulla si e’ fatto e si fa da parte della Politica per colmare un pauroso ‘vuoto’, dove affonda le radici il populismo il cui obiettivo principale e’ abbattere la democrazia rappresentativa che si regge sul sistema dei partiti. Orbene, se il ‘cittadino’ Silvio Berlusconi ha commesso reati che sono punibili civilmente e/o penalmente, e’ giustissimo che paghi il dovuto. Invece il ‘politico’ Silvio Berlusconi va combattuto e battuto politicamente, mediante le libere elezioni, se si hanno, da parte della ‘sinistra’ che non ne condivide idee e progetti in odore di populismo mascherato da liberalismo, cultura, idee e progetti di societa’ validi e condivisi dalla maggioranza del corpo elettorale. Perche’ in democrazia il responso delle urne e’ insindacabile. Non mi ha, quindi, mai appassionato ne’ mi appassiona la ventennale ormai campagna di stampa monocorde contro il ‘politico’ Berlusconi, ne’ il ‘giustizialismo’ elevato a prassi politica, usando spesso le vicende giudiziarie non solo del ‘cittadino’ Berlusconi: una campagna mediatica cosi’ assordante e roboante da lasciare trasparire una sorta di alleanza strisciante con la magistratura. ‘Il cittadino’ Berlusconi in quanto ‘politico’ e quindi ‘uomo pubblico’, certamente, avrebbe dovuto gestire al meglio la sua sfera privata e la sua sfera pubblica, fermo restando il diritto per tutti all’inviolabilita’ del proprio domicilio, alla privacy: a casa sua ciascuno e’ libero di fare quel che vuole, di comportarsi come ritiene giusto ed opportuno ma senza violare codice civile e codice penale. Se il ‘cittadino’ Berlusconi ha pertanto commesso reati punibili civilmente e/o penalmente e’ giustissimo che paghi il dovuto. Questo vale o meglio, dovrebbe valere sempre e per chiunque, mentre purtroppo la storia della nostra malandata Repubblica e’ ricca di reati gravissimi rimasti impuniti per i quali o non ci sono stati colpevoli o, se ci sono stati, l’hanno fatta franca. Basterebbe ricordare le stragi come piazza Fontana, dell’Italicus, di Ustica, o gli omicidi di mafia, Capaci in testa, o gli scandali economici e finanziari arenatisi davanti alle porte dello Ior. Ai comuni cittadini non e’ viceversa abbonato nulla: dalla multa all’abbonamento Rai alla tassa immondizia al rateo del mutuo! Trovo, insomma, sopra le righe e disgustosa l’enfasi con cui i media – dai titoli, ai servizi, al numero delle pagine – hanno trattato in questi giorni e negli ultimi vent’anni le vicende giudiziarie del ‘cittadino’ Berlusconi, rispetto ad altri avvenimenti, come la recente abominevole crociata ‘clerico-fascista’ del Movimento pro-life di imporre, in barba a tutte le evidenze scientifiche, una ‘credenza  religiosa’, l’embrione e’ persona umana, all’intera collettivita’, dietro cui c’e’ l’odio, il disprezzo per la donna come essere umano che ha una sua identita’ e quindi e’ in grado di decidere in piena liberta’, se e quando fosse necessario, di poter ricorrere all’aborto come previde una legge dello Stato, la 194. Legge che non obbliga chi vuole tutelare la vita sin dal concepimento ad abortire pur se ce ne fosse necessita’. Come la legge sul divorzio non obbliga chi ‘crede’ nell’indissolubilita’ del matrimonio a servirsene! Tra le due vicende – quella giudiziaria del ‘cittadino’ Berlusconi e quella del Movimento pro-life benedetta dal Papa, nell’ottica della Politica che ha, o dovrebbe avere il compito di assicurare sempre ‘il benessere psico-fisico’ delle persone che vivono nella societa’/comunita’, penso che la seconda avrebbe dovuto avere una risonanza mediatica e politica se non maggiore, almeno alla pari dell’altra. Invece per la prima titoli e titoloni, servizi e pagine intere, per l’altra appena qualche accenno qua e la’ e senza precisazioni chiare sul dato scientifico inoppugnabile che l’embrione non e’ persona umana, e’ solo un ammasso di cellule indifferenziate. Che la donna che deve ricorrere all’aborto non commette alcun omicidio e che puo’ viversi la sua sessualita’ liberamente perche’ non e’ ne’ peccato ne’ malattia! Davanti a queste due vicende la sinistra, tutta la sinistra, urla e quasi esulta sulla prima, tace sulla seconda: troppo facile e semplice prodursi nella reprimenda, rientra nella prassi classica, contro il ‘politico’ Berlusconi; piu’ difficile ed impegnativo contrastare ed opporsi alla crociata ‘clerico-fascista’ del Movimento pro-life perche’ ci si deve scontrare con la Chiesa ed i suoi dogmi: questo non rientra nella prassi classica! ‘Il politico’ Berlusconi va combattuto e battuto sul piano culturale e politico avendo aqcuisito quella indispensabile ‘cultura di governo’ che alla sinistra manca: per due volte al governo (1996 e 2006) per due volte il governo e’ finito prima del termine, restituendo al ‘politico’ Berlusconi le chiavi per Palazzo Chigi. Ed ora, in una fase d’emergenza e/o eccezionale, governandoci assieme!

 


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