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Conte smentisce Salvini e apre il porto di Augusta per i 36 migranti

Si conclude con l’intervento risolutivo della presidenza del Consiglio l’ennesima giornata convulsa sull’asse Difesa-Viminale. In serata, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto diramare una nota da Palazzo Chigi:

I 36 migranti che erano a bordo di una imbarcazione che stava per affondare, sono stati messi in salvo dal personale della nostra Marina militare che era a bordo della nave Cigala Fulgosi e ora sono stati tutti trasferiti sull’unità Stromboli. La nave Stromboli viaggia adesso verso il porto militare di Augusta, dove i migranti verranno fatti sbarcare.

Quindi Conte apre un porto italiano e contraddice la linea di Matteo Salvini.

È questa la conclusione della giornata cominciata con una nave della Marina Militare italiana che ha soccorso circa 40 migranti alla deriva su un barcone in acque libiche. Il tema del soccorso dei migranti, e dello sbarco nei porti italiani, è quindi tornato al centro di uno scontro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e la ministra della Difesa Elisabetta Trenta che già la scorsa settimana hanno avuto uno confronto acceso.

Alla notizia del salvataggio dei migranti, il responsabile del Viminale ha fatto sapere che i porti italiani rimarranno chiusi, aggiungendo: “O si lavora tutti nella stessa direzione – ha spiegato -, oppure non può esserci il ministro dell’Interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie immigrati”. Dalla Romania è intervenuto anche il premier Conte: “Ho avuto già la disponibilità da parte di Malta, Francia e Lussemburgo a prendere alcuni migranti”.

BOTTA E RISPOSTA

Nessun riferimento diretto alla ministra Trenta, dunque, ma una risposta è arrivata da fonti del ministero della difesa: “Dal ministro Trenta non è arrivata alcuna indicazione particolare, ma abbiamo massima fiducia nell’operato della nostra Marina Militare e dei nostri uomini e donne in uniforme”.

A stretto giro è stato pubblicato un comunicato stampa da parte della stessa Marina Militare in cui sono stati chiariti i termini dell’operazione: “Nave Cigala Fulgosi questa mattina mentre conduceva la missione assegnata, a circa 75 chilometri dalla costa libica ha incontrato una piccola imbarcazione, con a bordo 36 persone sprovviste di salvagenti, che imbarcava acqua e che quindi era in procinto di affondare e le persone a bordo erano in imminente pericolo di vita”, si legge nella nota. “In aderenza alle stringenti normative nazionali ed internazionali, Nave Cigala Fulgosi è intervenuta salvando i 36 occupanti del natante, di cui 2 donne e 8 bambini per i quali è attualmente in atto la verifica delle condizioni di salute e delle relative identità, in stretto coordinamento con le competenti autorità nazionali”.

LA MISSIONE DELLA NAVE DELLA MARINA

“Siccome è mia competenza, non indico nessun porto italiano disponibile allo sbarco”, ha fatto sapere il titolare del Viminale in mattinata. “Io faccio il ministro per difendere i confini, bloccare i trafficanti, espellere i clandestini, difendere i porti e la sicurezza degli italiani – ha spiegato -. Salvare le vite, per carità, è obbligo di uomini e donne del mare, però ho chiesto chiarimenti del perché si fosse in acque libiche, del perché non sia stata chiamata la guardia costiera libica, che solo ieri è intervenuta per salvare 216 persone”.

La risposta alla richiesta del ministro Salvini è arrivata sempre dalla Marina Militare, che ha spiegato le operazioni che la Nave Cigala Fulgosi, intervenuta nel salvataggio dei migranti, svolge nelle acque libiche. “Nave Cigala Fulgosi, unità combattente della Marina militare italiana, facente parte dell’Operazione Mare Sicuro unitamente ad altre unità aeronavali della Difesa, missione assegnata dal governo e dal Parlamento e finalizzata a proteggere gli interessi nazionali nel Mediterraneo centrale, sta conducendo attività di presenza, sorveglianza e deterrenza, anche in ragione all’attuale situazione di sicurezza presente in Libia – si legge nella nota -. Tale unità è posta in particolare a protezione distante di Nave Capri, anch’essa facente parte dell’Operazione Mare Sicuro, che si trova ormeggiata in porto a Tripoli per fornire assistenza tecnico-logistica ai mezzi della Marina militare e della Guardia Costiera libica. L’unità – si legge in una nota della Marina militare – è anche a salvaguardia del personale italiano presente a Tripoli nonché delle piattaforme estrattive dell’Eni presenti al largo delle coste libiche”.

LE PAROLE DI GIUSEPPE CONTE

Dalla Romania, in cui è impegnato nel vertice informale Ue, è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte, incontrando la stampa. “Ne ho approfittato oggi – ha riferito Conte – per parlare con i partner europei, e ho avuto già la disponibilità da parte di Malta, Francia e Lussemburgo a prendere alcuni migranti”. “Attendo risposta, ma c’è disponibilità, anche da parte di Germania, Spagna e Portogallo. Devo dire la verità: gli amici europei si sono dimostrati molto solleciti rispetto alla mia richiesta. Quindi adesso, quanto prima, risolveremo anche questo caso”, ha concluso Conte. Che poi in serata ha deciso per l’apertura del porto di Augusta.


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