UNA SETTIMANA DOPO L’INCONTRO
L’elemosiniere del Papa è arrivato a bordo di una Skoda grigia. All’incirca verso le 16.30. Ha varcato la soglia del Viminale, accompagnato da Daniela Pompei responsabile dei corridoi umanitari per la Comunità Sant’Egidio (QUI TUTTE LE FOTO). È una notizia di per sé. Perché parliamo del cardinale Konrad Krajewski, colui il quale otto giorni fa è sceso nel tombino di un edificio occupato a Roma, a Santa Croce in Gerusalemme, per riattaccare la luce. E per questo fu aspramente criticato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
#Salvini su #elemosiniere: c’è un piano di sgomberi in tutta Italia, che stanno portando avanti le prefetture. Le proprietà privata è SACRA, a prescindere da qualche cardinale. Palazzo in questione appartiene a INPS.
? #24mattino @24Mattino— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 13 maggio 2019
Tweet cui il cardinale ha poi replicato con parole piuttosto chiare: “Da questo momento, da quando è stato riattaccato il contatore, pago io, non c’è problema. Anzi, pagherò anche le sue, di bollette. Non voglio che diventi una cosa politica”.
Oggi l’elemosiniere del Papa è andato al Viminale. Anche se non ha incontrato Salvini. L’incontro non era minimamente in programma. È andato per un altro motivo. Lui si sta occupando della situazione dei rifugiati sull’isola di Lesbo. Ha incontrato Matteo Piantedosi capo di gabinetto del ministero dell’Interno. “A Lesbo – racconta a formiche.net la dottoressa Daniela Pompei che ha accompagnato il cardinale – c’è una situazione molto seria. Siamo andati lì dall’8 al 10 maggio, con una delegazione vaticana, l’arcivescovo del Lussemburgo, noi della Comunità di Sant’Egidio. Lì ci sono circa settemila rifugiati, duemila sono minori di cui molti non accompagnati. Ci sono tempi di attesa lunghi per gli spostamenti. Siamo andati al Viminale per 8illustrare la situazione e devo dire che abbiamo trovato un clima molto favorevole, nessuna ostilità”.