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Benicio del Toro a Cannes in versione indiano d’America


L’ultima volta a Cannes Benicio del Toro si era portato a casa la Palma d’oro per il suo Che Guevara, nella omonima pellicola di Steven Soderberg. Oggi il divo torna in versione indiano d’America in psicoterapia nel film “Jimmy P.”, del francese Arnaud Desplechin. Una storia realmente accaduta, scritta dall’etnologo George Devereux su un caso da lui affrontato nel 1948. “Questo film – spiega il regista – può essere letto come una storia sulla psicanalisi, oppure come un racconto sull’amicizia”. Già, perché tra l’indiano reduce della seconda guerra mondiale, afflitto da un male che non ha sintomi evidenti, e il suo psicoterapeuta, interpretato dal francese Mathieu Amalric, si instaura subito un legame strettissimo. Che li porterà a condividere l’amicizia così come a varare insieme una nuova forma di psicoterapia, un originale mix di nozioni freudiane e cultura animistica dei nativi. “Leggo molti copioni – ha detto Del Toro – Questo mi è saltato subito agli occhi. L’ho trovato davvero originale, è stato come un lampo nel buio, non saprei spiegarmi diversamente”. Smessi i panni dell’indiano, Benicio Del Toro tornerà alla lettura dei copioni. Ad attenderlo il nuovo film di Terrence Malick, con Ryan Gosling e Rooney Mara, e la nuova opera di Paul Thomas Anderson, “Inherent Vice”.(Immagini Afp)

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