Basterebbe poco per salvare il Pianeta, almeno per aiutare la lotta al riscaldamento globale. Se gli europei riuscissero, per esempio, a rinunciare a mangiare carne per un giorno alla settimana si avrebbe un beneficio ambientale pari al taglio di 50 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Per non parlare dell’exploit che si avrebbe riducendo le calorie e mangiando più frutta e verdura: le emissioni sottratte all’atmosfera arriverebbero a 200 milioni di tonnellate (fino a 266 milioni se tutti diventassimo vegetariani). Sono stime calcolate da uno studio realizzato da CE Delft, Fraunhofer Institute for systems and innovation research e LEI Wageningenm, su mandato della Commissione Ue.
I ricercatori hanno preso in considerazione delle opzioni diverse, che vanno al di la’ del campo dietetico, e sono tese a cambiamenti di stili di vita e abitudini di consumo: si va dall’acquisto di un’automobile più piccola o ‘ecologica’ (legata a una guida virtuosa per ridurre i consumi di carburante), il tele-lavoro da casa, la diminuzione del riscaldamento di uno o due gradi e una migliore ventilazione delle abitazioni.
Le ipotesi ritenute più efficaci sono 11 in tutto, che se applicate dai 500 milioni di europei potrebbero dare più che una mano alla sfida dei cambiamenti climatici, mettendo in risalto quanto sia importante la capacità di incidere del singolo in base alle scelte di vita.
Per aiutare le persone a scegliere il percorso migliore, secondo gli esperti, servono degli strumenti dedicati: tipo pacchetti di politiche ben precise, campagne di comunicazione, informazione nelle scuole, sistema chiaro di etichette. Tra le proposte, per esempio, trova spazio, per incentivare all’acquisto di automobili più verdi, una serie di misure fiscali che potrebbero esser adottate da tutti gli Stati membri: una tassazione che varia a seconda alla CO2 prodotta dal veicolo, sulle auto aziendali, sui carburanti; ma anche politiche favorevoli alla circolazione dei mezzi più piccoli.
Se da una dieta vegetariana per tutti gli europei si può arrivare a ridurre le emissioni di CO2 di 266 milioni di tonnellate, la scelta ‘pulita’ che incide di più sul futuro del Pianeta è l’acquisto di un’auto ecologica: comprare e usare un’auto elettrica diminuirebbe infatti tra i 96 e 174 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 al 2020, tra 330 e 371 milioni al 2030 e tra 420 e 462 milioni al 2050. Mentre usare auto di taglia più piccola porterebbe a minori emissioni di CO2 – in questo caso discendenti – comprese tra 80 e 96 milioni di tonnellate al 2020, tra 74 e 88 al 2030 e tra 71 e 84 nel 2050. Il tele-lavoro produrrebbe un calo di CO2 tra 35 e 45 milioni di tonnellate di CO2 al 2020, tra 38 e 47 nel 2030, tra 40 e 49 nel 2050. E anche le riunioni virtuali riuscirebbero a tagliare 39 milioni di tonnellate di CO2 al 2020 e 55 nel 2050. L’impatto di una riduzione della temperatura del riscaldamento apporterebbe benefici ambientali per abbassare le emissioni: ridurre la temperatura di un grado potrebbe tagliare 22 milioni di tonnellate di CO2 al 2020, 19 al 2030 e 16 al 2050; se la diminuzione fosse di due gradi, il calo arriverebbe a 45 milioni di tonnellate al 2020, 38 al 2030 e 32 al 2050. E aumentando l’efficacia della ventilazione interna si otterrebbe una riduzione di un’altra decina di milioni di tonnellate di CO2.
Opzioni che forse potrebbero, in futuro, non essere più scelte facoltative ma obbligate. Ed è per questo l’Europa promuove una campagna di comunicazione ad hoc: ‘Il mondo che ti piace. Con il clima che ti piace’, che sbarcherà il prossimo 7 giugno in Italia con un evento a Milano, dove si ritroverà anche il commissario Ue al clima Connie Hedegaard, in un dibattito aperto insieme con cittadini, politici, scienziati e imprese. ‘’Grazie alle nostre scelte personali – spiega Hedegaard – tutti noi possiamo fare la differenza nella lotta contro i cambiamenti climatici. Voglio ascoltare i cittadini e discuterne’’.