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L’orgoglioso Allegri, che “bucò” la promessa sposa, dirà addio al Cav.

Conoscendo Allegri, mi aspetto, domani, un addio a Silvio Berlusconi e al Milan. Sarebbe in linea con l’orgoglio e la dignità del personaggio. Troppe le critiche e le punzecchiature, ingiuste e intempestive, rivolte dal Cavaliere al tecnico. Il livornese, da gran signore, ha risposto, con i risultati, portando una squadra non eccezionale, e privata in estate dei campioni più forti e più costosi, Ibrahimovic e Thiago Silva, a qualificarsi per i preliminari di Champion’s League.

E’, certamente, vero che, nello sport, in politica, nei media e nel mondo degli affari, sono in pochi quelli che non si presentano con il cappello in mano, davanti al Signore di Arcore. Ma Allegri non è uno Scilipoti qualunque.

E, se ha deciso di farlo, non recederà dal suo proposito. Quando era un talentuoso calciatore del Pescara, allenato dal suo maestro, Giovanni Galeone, Max diede buca, il giorno delle nozze, alla sua promessa sposa.
Stavolta scioglierà il turbolento matrimonio con il Presidente del Milan, con il quale, oltre alla passione per il bel calcio, l’ormai ex tecnico rossonero condivide l’amore per le donne. Ma solo per quelle un filino più fascinose di Rosy Bindi. Che, certo, non mancano a Roma, dove Allegri, dopo il flop di Zeman, cercherà di far tornare “Magica” la amatissima squadra di Francesco Totti e Daniele De Rossi.
Pietro Mancini



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