“Il razzismo è un tema che va affrontato, ma in questo caso bisogna anche vedere in quale momento sono stati fatti questi cori, riconducendo il tutto anche al risultato della partita”.Razzismo nello sport e “ius soli”: sono i temi caldi della politica toccati dal ministro per l’integrazione, Cecile Kyenge, a margine del Salone del libro di Torino. Incalzata dai giornalisti in merito all’ultimo episodio di cori razzisti nei confronti del calciatore Mario Balotelli, il ministro, pur senza minimizzare, ha cercato di ricondurre l’episodio al contesto di agonismo in cui si è verificato.”Credo – ha detto – che a volte bisogna essere molto lucido a poter capire quando si parla di razzismo, di una sconfitta nello sport, di altri tipi di motivazione che sfuggono alle motivazioni”.A proposito dello “Ius soli”, ovvero del diritto di acquisire la cittadinanza di un determinato Paese nascendo sul suo territorio, invece, il ministro Kyenge ha precisato che prima di arrivare a una legge che lo regolamenti è necessario un attento lavoro di confronto e di dialogo.”Io credo – ha sottolineato – che è un tema che va affrontato su diversi temi, in un clima di confronto e di dialogo. Coinvolgendo tutti, sia la società civile sia le istituzioni. Bisogna confrontarsi e arrivare gradualmente a una proposta”.Sullo stesso tema si è espresso con scetticismo, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, con il quale però Kynge ha preferito non scendere in polemica: non rispondo per Alfano, ha detto, ma solo per me.
Kyenge e il razzismo negli stadi
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