“Non dico una parola, aspetto che domani il presidente parli e poi si starà a vedere. Non dico niente rispetto a quello che ho detto per l’Assunta, vedete il fondo di Avvenire”. Eppure le parole del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, sono sicure e decise sulla crisi politica di queste ultime settimane.
“La crisi c’è e va affrontata con tutte le forze. Ho detto tante volte che bisogna incentivare l’industria, incentivare i posti di lavoro. Ci vuole un po’ di coraggio a partire, se non si mette in moto la macchina tra tre anni siamo ancora qui a dire ‘la crisi’. Bisogna mettere in moto una grossa macchina perchè si possa lavorare e produrre. Deve insomma ripartire un treno”, ha poi aggiunto a margine del Meeting di Rimini, parlando con i giornalisti.
MIGRANTI E OPEN ARMS
Una crisi di governo che ha avuto come terreno di scontro anche la nave Open Arms, su cui si sono concentrate le attenzioni di alcuni Paesu Ue, come Spagna e Francia. A volte “pur credendo di far bene si rischia di dare delle risposte parziali” alle urgenze legate all’immigrazione, “che non affrontano mai il problema alla radice”, ha detto Bassetti, parlando a margine del Meeting di Cl dell’incontro in programma dal 18 al 23 febbraio 2020 a Bari con tutti i vescovi dei paesi bagnati dal Mediterraneo.
“Bisogna fissare lo sguardo su quei valori umani ed evangelici su cui si è formata la nostra società – ha spiegato Bassetti -. Bisogna ritornare alle nostre radici. Bisogna affrontare insieme i problemi. Io cerco di chiacchierare poco, ma di fare qualcosa”. Per questo “sto mettendo insieme un meeting” a cui sono invitati “tutti i vescovi dei paesi bagnati dal Mediterraneo”. Quello dei “migranti è un fenomeno che va al di là dell’Europa perché è un fatto globale”.
IL RUOLO DELLA CHIESA
“La posizione della Chiesa è molto semplice: noi facciamo il mestiere del Samaritano”, ha detto il presidente della Cei, rispondendo espressamente a una domanda sulla nave Open Arms. “Dove sono andati quelli che sono sbarcati l’ultima volta? Li abbiamo presi noi. È molto semplice. Noi non siamo politici – ha aggiunto – non siamo operatori sociali, noi ci consideriamo nella figura e nella missione del Samaritano”.
UN APPELLO AI GIOVANI
“Non fatevi rubare i sogni, sono il futuro. In moltissimi casi ci troviamo di fronte a delle persone che vivono un profondo ‘non senso’ esistenziale perché non riescono ad intravedere il futuro. È triste quel Paese che non sa dare speranza ai propri figli! È triste quel Paese che non sa progettare il futuro, che non riesce a sanare le ferite della propria storia”. I giovani, ha spiegato Bassetti durante il suo discorso al Meeting, sono la chaive per uscire dalla crisi in cui versa il Paese, una crisi non solo politica, ma economica e sociale, valoriale. “In questi anni, ho incontrato e conosciuto moltissimi ragazzi che hanno voglia di mettersi in gioco, che hanno desiderio di mostrare le proprie capacità e di applicare quello che hanno studiato, ma hanno perso la speranza di trovare un ruolo e un posto in questa società avida e arida. Hanno perso cioè speranza di trovare un lavoro degno che non sia fatto solo di precarietà e umiliazioni quotidiane”. Il rinnovamento della politica sarà nelle loro mani, in futuro.
LE PAROLE DI PAOLO VI
“Paolo VI, disse ai giovani: ‘Nell’inquietudine che vi tormenta c’è un elemento di luce. E io ve lo voglio ribadire'”. “In ogni vostro tormento, c’e’ un elemento di luce, non fatevi rubare i sogni perché sono il vostro futuro”. “Mai come oggi siamo chiamati a essere Chiesa ‘in uscita’ verso i giovani e penso che siano straordinariamente attuali le parole di Paolo VI quando disse che ‘l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni'”, ha concluso il presidente della Cei.
LA PRIMAVERA ITALIANA
“La primavera italiana? Siamo ancora un po’ nella notte. Siamo al cambio della sentinella di Isaia. Notte, freddo, cambia la sentinella. Quella che arriva domanda alla sentinella, quanto manca all’alba? E la sentinella risponde, l’alba viene, la primavera viene”.