La crescita a inizio anno è apparsa meno vivace (che in Asia, ndr), ma comunque soddisfacente, almeno rispetto ai trend più recenti, negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
La crescita Usa è stata sostenuta da un buon andamento dei consumi delle famiglie nel corso del trimestre, evidenziando qualche elemento di analogia con il caso del Giappone. D’altra parte, i segnali di rafforzamento dei consumi trovano riscontro nel recente miglioramento degli indicatori del clima di fiducia dei consumatori, la cui tendenza mette in luce il graduale superamento della fase più difficile per le famiglie.
A livello internazionale diversi paesi iniziano a beneficiare del lento rientro della disoccupazione dagli elevati valori toccati nel 2009. Il potere d’acquisto delle famiglie trae anche sostegno dagli effetti della riduzione dell’inflazione importata, data la stabilizzazione dei prezzi delle materie prime osservata nel corso del 2012.
In primo piano il presidente americano Barack Obama
Possibile che quest’ultimo effetto si accentui ulteriormente nel corso dell’anno, data la recente contrazione delle quotazioni del petrolio. Se così fosse, si determinerebbe uno shock positivo sulla domanda globale, che fornirebbe un impulso ai
consumi di tutti i paesi, e un rialzo nel tasso di crescita delle economie occidentali.
Non si deve infine dimenticare come le politiche economiche fuori dall’Europa siano di segno molto espansivo, e questo contribuisce a sostenere l’andamento della domanda delle famiglie.
In particolare, uno dei canali attraverso i quali le politiche monetarie stanno contribuendo alla ripresa della domanda opera attraverso l’aumento dei prezzi delle attività finanziarie.
Anche i dati di produzione industriale hanno evidenziato un profilo in linea con quanto emerso dall’andamento del Pil. Difatti, il primo trimestre dell’anno ha evidenziato rialzi significativi della produzione tanto negli Stati Uniti che in Giappone.
Crisi: Obama, puntare su “middle class” per riaccendere motore economia (video: AdnKronos)