Fra gli applausi per “The Immigrant”, storia di immigrazione con Marion Cotillard, Cannes sta per chiudere affidando l’ultima parola a colpo sicuro a registi che non deludono come Polansky col suo “Venus in Fur” e Jim Jarmusch con “Only lovers left alive”. Non ci sono grandi certezze in vista della Palma d’oro, i nomi in lizza sono tanti, troppi: nessun titolo sembra prevalere del tutto sugli altri, complice il fatto forse di dover scegliere fra opere così opposte per atmosfere.
Fra i più citati ci sono contemporaneamente l’intenso “La vie d’Adele” storia d’amore fra due donne e il road movie sulla provincia americana di Payne, “Nebraska”. Poi ancora l’iraniano “Il passato”, il cinese “A touch of sin”, fra cui spunta anche l’italiano “La grande bellezza” di Sorrentino. Ma il nome su cui sembrano accendersi più riflettori è quello dei fratelli Coen con il potente “Inside Llewyn Davis” che potrebbe piacere molto al presidente di giuria Steven Spielberg.
Chi vincerà il Festival di Cannes?
Di