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Usa, da Bloomberg un assist per Obama

A quattro giorni dal voto, la corsa elettorale Usa è più incerta che mai. Lo scrive il Washington Post riportando un sondaggio fatto in comune con la BBC. Repubblicano e democratico oscillano entrambi attorno allo stesso valore, 48-49 percento, mentre aumenta il peso degli Stati non ancora schieratiIn Ohio la tendenza pro Obama perde forza facendo tornare lo “Stato universitario” nel rango degli incerti sottolinea la testata Usa che però ritiene in crescita le probabilità del presidente in carica di raggiungere la soglia determinante dei 270 grandi elettori. Un peso importante sul destino politico dei due uomini avrà sicuramente la dichiarazione pro Obama fatta dal sindaco di New York. La furia dell´uragano Sandy e la necessità di gestire il cambiamento ecologico in atto nel pianeta hanno infatti convinto  Michael Bloomberg, forse la maggiore personalità indipendente americana, a prendere  pubblica posizione per il democratico.Anche la Süddeutsche Zeitung afferma che è stato l´atteggiamento tenuto dalla Casa Bianca durante l´uragano a spingere Bloomberg a schierarsi con Obama. Sarà Sandy a decidere gli incerti? E´ la domanda che si pone Eugene Robinson in un editoriale sul WoPo. Di guerra dei sondaggi in atto parla Figaro che richiama l´attenzione dei lettori sulla crescente inquietudine democratica riguardo il lento scivolamento dell´Ohio verso le braccia del Gop.Due giorni dopo la conclusione delle presidenziali Usa a Pechino si aprirà il XVIII congresso del partito comunista cinese. Molto attento a quello che avviene dietro le quinte della diciottesima assise del partito, il New York Times ritiene che l´assise dell´unica forza politica ammessa nell´Impero di mezzo potrà portare a cambiamenti importanti. Il quotidiano ritiene infatti che portare da nove a sette il numero dei membri dell´Ufficio politico del Pcc, innescherebbe nuove priorità politiche dentro il partito trasformando i meccanismi di potere tra i clan che lo governano fino a modificare i rapporti di forza tra le elite comuniste cinesi. Cresce il polverone mediatico attorno all´editore greco che ha pubblicato la lista Lagarde dei grandi evasori fiscali di Atene. Dopo il proscioglimento giudiziario del giornalista di cui informa la Neue Zurcher Zeitung, la tempesta politica potrebbe ora spostarsi su George Papaconstantinou e Evangelos Venizelos, due ex ministri delle finanze ellenici afferma il Financial Times.Hans Dietrich Genscher entra nel dibattito tedesco sull´Europa. In un impressionante discorso tenuto nella Willy-Brandt-Haus, la sede socialdemocratica della capitale, l´ex ministro degli esteri di Berlino rimprovera tendenze isolazioniste agli avversari dell´euro e mette in guardia da una nuova leggenda della “pugnalata alla schiena”. Il progetto continentale non deve fallire a causa della Germania, cosi Genscher mette in guardia i propri compatrioti.
 
Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, intende diventare la più grande impresa europea nel settore dei trasposti ed espandersi anche in Medio oriente. Lo scrive die Welt che per raggiungere questo obiettivo ritiene fondamentale una politica di alleanze da parte di Deutsche Bahn. L´azienda tedesca delle ferrovie è già presente in 12 Paesi.Francia e Germania divise da molti dossier ma più di altro è la diversa concezione dell´economia ad allontanare le potenziali locomotive continentali. Lo scrive le Figaro. Il quotidiano ammette che malgrado le ammissioni pubbliche di rapporti eccellenti tra Parigi e Berlino, dietro le quinte consiglieri ed ex dirigenti tedeschi criticano le decisioni economiche dell´Esagono.Mentre la Cia pubblica un rapporto sull´attacco al consolato Usa di Bengazi accolto sfavorevolmente dai repubblicani che sospettano l´agenzia della sicurezza americana di voler sgomberare il campo da un dibattito che mette in difficoltà l´amministrazione americana, BBC e Al Jazeera informano sulla situazione interna del paese africano. La radio britannica si interroga su quella che sembra essere la deriva islamista di Tripoli nel momento in cui aumentano le difficoltà tra le forze politiche di trovare momenti unificanti. Su Al Jazeera la crescente forza delle milizie formate da civili ed ex ribelli evidenziata dal recente attacco all´Assemblea nazionale di Tripoli.Sul Guardian la preoccupazione islamista riguarda invece la Siria. Secondo il quotidiano inglese  i salafisti stanno combattendo una propria battaglia contro le forze moderate dell´opposizione. In caso di vittoria i jihadisti farebbero tornare il paese mediorientale al passato afferma Guardian.Mormoni sotto tiro in Russia. A Mosca gruppi di attivisti vicini al partito di maggioranza federale picchettano gli uffici della Chiesa di Gesù Cristo degli ultimi giorni, scandendo slogan contro quella che viene definita la “setta totalitaria“. Lo riferiscono la sezione religiosa dell´agenzia Interfax e il Moscow Times.
 
 
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