Arriva l’eco-bonus anche per la rottamazione dei motocicli e per gli scuolabus a basso impatto ambientale. Rimette in campo gli incentivi per la vendita dei prodotti sfusi o alla spina, con una disposizione specifica denominata green corner. Ma vengono cancellati alcuni punti di sostanza economica, come l’eco-Cipe – che non sarà più luogo di armonizzazione delle politiche economiche in chiave ecologica, e il relativo Comitato interministeriale ad hoc sui cambiamenti climatici – e il taglio progressivo dei sussidi ambientalmente dannosi (di cui però si ipotizza ancora un rientro in Legge di Bilancio; una misura che, con l’abbattimento inizialmente immaginato del 10%, vale circa 1,7 miliardi). Al netto però degli “ultimi ritocchi”, l’ultima versione del testo del decreto Clima passa la prova del Consiglio dei ministri e diventa più snella (anche per numero di articoli), strutturandosi di più nella parte dedicata ai rifiuti e alle disposizioni per il superamento delle infrazioni europee in materia ambientale.
Il provvedimento – da cui sembra uscire anche la legge biennale (collegata alla manovra) dedicata al clima e la campagna di informazione per le scuole sui cambiamenti climatici (con il Programma #iosonoAmbiente, da 2 milioni per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022) – appare ora più schematico nella struttura degli argomenti (anche se il peso reale in termini economici contemplato dalle misure contenute nell’intero decreto è di circa 450 milioni in tre anni). Cosa che dovrebbe riuscire a renderlo maggiormente omogeneo alla stesura della prossima manovra, e al ddl collegato sulla transizione ecologica.
Sul punto Costa è stato chiaro: è “un percorso che inizia ed è condiviso da tutto il governo”. Le risorse per l’eco-rottamazione sono contenute in un Fondo chiamato Programma sperimentale buono mobilità, e hanno una dotazione totale di 255 milioni. Il buono mobilità è destinato ai cittadini residenti nei Comuni sotto procedura d’infrazione Ue per smog che, entro il 31 dicembre 2021, cambiano auto (fino ai modelli Euro3) o motocicli (fino alla classe Euro2 e Euro3 a due tempi). Vale 1.500 euro per i primi e 500 euro per i secondi. Il buono – che non costituisce reddito imponibile – potrà essere utilizzato entro i successivi tre anni per abbonamenti al Trasporto pubblico locale (Tpl), altri servizi, e anche per biciclette anche a pedalata assistita. Il ministero dell’Ambiente mette sul tavolo poi fino a 40 milioni di euro per finanziare progetti per le corsie preferenziali per il Tpl (anche presentati da più Comuni in forma associata) purché all’interno di aree – con popolazione superiore a 100 mila abitanti – sotto procedura di infrazione europea per la qualità dell’aria.
Il provvedimento pensa anche alle scuole, o meglio a come arrivarci: il ministero dell’Ambiente mette a disposizione fino a 20 milioni di euro per gli eco-scuolabus. Si tratta di mezzi – “selezionati” dallo stesso ministero in base al numero di bambini e all’impatto ambientale – di trasporto ibridi, elettrici o non inferiori a Euro 6 immatricolati però dal primo settembre di quest’anno in poi. Si tratta di “progetti sperimentali” dedicati agli asili e agli alunni delle scuole elementari. Se la norma che tagliava progressivamente i sussidi fossili finirà nella prossima manovra, così come sembrerebbe essere nei fatti, troverà molto probabilmente il sostegno europeo, tanto che gli impulsi in questa direzione sono arrivati proprio dalla nuova commissaria designata Ue Ursula von der Leyen in una lettera sulle linee guida del mandato inviata al nostrano commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni affinché se ne occupi.
Intanto, nel nuovo testo è rientrata la norma sui green corner che vale 5 mila euro di contributo economico a fondo perduto per i negozianti che venderanno “prodotti sfusi o alla spina, alimentari e per l’igiene personale”. Questo purché il contenitore non sia monouso. L’aiuto viene distribuito in base all’ordine di presentazione delle domande e il limite complessivo delle risorse è di 20 milioni per gli anni 2020 e 2021. Inoltre il decreto apporta un norma per le aree del centro Italia colpite dal terremoto, e proroga al 31 dicembre di quest’anno il termine per l’avvio della restituzione dei tributi e dei contributi previdenziali e assistenziali non versati per effetto della cosiddetta “busta paga pesante”. Il ministro Costa ne parla come del “primo atto normativo del nuovo governo che inaugura il Green new deal; il primo pilastro di un edificio le cui fondamenta sono la Legge di Bilancio e il collegato ambientale, insieme alla legge Salvamare e a Cantiere ambiente. Tutto questo dimostra che il governo sta realizzando una solida impalcatura ambientale, che guarda all’Europa e al miglioramento della qualità della nostra vita quotidiana”.