Giornata di fuoco per Piazza Affari domani. Oltre al cda di Rcs sull’approvazione del piano di ristrutturazione di Via Solferino dopo l’ok delle banche creditrici all’aumento di capitale, i fari saranno puntati su Telecom. Sul tavolo del cda del gruppo presieduto da Franco Bernabè torna il tema dello scorporo della rete. Ma dopo due rinvii, domani sembra essere la volta buona per decidere sulla creazione di una newco cui affidare l’asset. Ad esserne convinti sono anche gli analisti di Société Générale. Sui protagonisti, Cdp in primis, ci si concentrerà con più calma.
Il parere di SocGen secondo Bloomberg
Anche gli analisti di Socgen sono convinti dello spin-off Telecom di domani, secondo quanto riporta Bloomberg. “Probabilmente Telecom Italia raggiungerà un accordo di principio per andare avanti con la separazione della rete e le discussioni con la Cdp e altri potranno partire a pieno ritmo”, afferma Socgen.
Il rinvio della scorsa settimana
La data del 30 maggio per un sostanziale via libera alla societarizzazione della rete, asset considerato strategico, era stata indicata una settimana fa al termine del consiglio di amministrazione della società, che aveva proseguito l’esame del percorso operativo di fattibilità del progetto.
Il ruolo di Cdp nella newco
A tale scopo era stato attribuito un preciso mandato al management lo scorso 11 aprile. Con l’ok del cda al progetto di spin-off dovrebbero avere inizio le discussioni formali con la Cassa Depositi e Prestiti per l’ingresso nella società della rete. L’interesse di Cdp al progetto è stato ribadito anche di recente ma nessuna trattativa può partire senza una decisione formale del gruppo telefonico. E qualche giorno fa i vertici della Cassa sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio Enrico Letta. Al centro dell’incontro proprio gli scenari possibili con la separazione della rete di telefonia.
Le decisioni dell’Agcom
Molto del futuro della nuova società dipenderà dalle decisioni regolatorie dell’Agcom. Una volta varato lo spin-off, l’Autorità garante delle comunicazioni dovrà infatti avviare le analisi di mercato e le consultazioni pubbliche per ridefinire la regolamentazione e i costi dell’accesso alla rete. Il valore di Open Access, che potrebbe essere compreso tra i 13 e i 16 miliardi di euro, dipenderà quindi molto dai prezzi di accesso o dalla remunerazione investimenti che l’Agcom definirà.