Skip to main content

Come evolve l’innovazione Fintech negli Usa. Terza edizione per Amerigo for Law

Di Rosa Giovanna Barresi

Innovazione e FinTech, con scambi professionali tra un team di avvocati e esperti italiani ed alcune realtà statunitensi. È stato questo il filo conduttore della terza edizione di Amerigo For Law, programma di cooperative learning da poco concluso. Organizzato dall’Associazione Amerigo con la collaborazione dell’Ambasciata Italiana a Washington D.C. e del Consolato Generale d’Italia a Boston, Amerigo For Law ha l’intento di professionisti italiani ed ai loro colleghi d’oltreoceano l’opportunità di incontrarsi e discutere argomenti di innovazione e di technology transfer.

L’idea di questa iniziativa è stata lanciata dall’avvocato Vito Cozzoli, presidente dell’Associazione Amerigo, che riunisce i partecipanti ai programmi di scambio culturale organizzati dal Dipartimento di Stato americano.

Quest’anno il team ha scelto di approfondire argomenti di “Innovazione e Fintech”, a seguito del grande interesse per gli sviluppi di questo settore e per i tentativi di regolamentazione della materia. Il nostro programma accademico è iniziato a Washington, D.C. con una conferenza del prof. Chris Brummer, direttore dell’istituto di diritto economico internazionale presso la Georgetown University.

Svariati gli incontri. Sul piano istituzionale, la delegazione di Amerigo for Law è stata ricevuta presso il Dipartimento del Commercio, l’Istituto per la Finanza Internazionale, l’Ufficio per la Protezione dei Consumatori, la Camera di Commercio ed il Fondo Monetario Internazionale.

Armando Varricchio, ambasciatore d’Italia presso gli Stati Uniti ha invece ospitato i professionisti italiani per un incontro nella sua residenza di Villa Firenze. Nel corso di una colazione di lavoro, Alec Ross, consigliere per l’innovazione al Dipartimento di Stato con Hillary Clinton, ha esaminato come sia possibile coesistere con l’effetto disgregante delle nuove tecnologie.

Il team ha avuto l’opportunità di visitare gli uffici di Eni Petroleum, ad un paio di isolati dalla Casa Bianca. Gianni Di Giovanni, capo del team Eni di relazioni internazionali a Washington D.C., presidente di Eni Petroleum e Eni Usa, ha condiviso nell’occasione un’analisi della situazione politica in vista delle prossime elezioni presidenziali, durante un working dinner offerto ai partecipanti.

L’approccio FinTech consiste nell’applicare al settore bancario-finanziario la tecnologia sviluppata da protagonisti del Web 2.0. Attori principali del Fintech sono la grande distribuzione ed il credito al consumo, che vedono nel nuovo stile di vita cashless una buona occasione per introdurre nuovi servizi a pagamento.

Pur riconoscendo al FinTech grandi potenzialità di riduzione dei costi, i problemi non mancano. Nell’economia dei tassi di interesse negativi, le banche faticano a passare dall’operatività tradizionale (in cui il costo dei servizi alla clientela era coperto dagli interessi sul credito) ad un nuovo modello di profitto in cui sono proprio le tariffe dei servizi a finanziare l’attività bancaria. Inoltre, i tassi di interesse negativi hanno colpito pesantemente i piccoli risparmiatori, tradizionale pilastro del mondo bancario.

Gli esperti concordano nel dire che le soluzioni a questi problemi vadano trovate al più presto, e che non sarà cosa facile. Gli incontri con importanti studi professionali (Morgan, Lewis & Bockius, Baker McKenzie, Orrick, Herrington & Sutcliffe e Goodwin Procter), hanno offerto l’occasione di confrontare le attività dei diversi legislatori nazionali nella regolamentazione del settore FinTech.

Il programma di Amerigo For Law è poi proseguito presso il Massachussett Institute of Technology, all’avanguardia nelle attività di ricerca e di innovazione. I professori Christian Catalini e Gary Gensler hanno tenuto lezioni sull’industria dei sistemi di pagamento e sulla loro storia, dall’introduzione delle carte di credito allo sviluppo della tecnologia blockchain.

La smaterializzazione dei titoli di credito (digital asset) è la prossima tappa nell’evoluzione della moneta: in questo scenario, per effettuare un pagamento basta uno scambio di informazioni tra programmi portamonete (personal wallet). La blockchain, un registro contabile basato su una rete internazionale di elaboratori, registra in modo affidabile tutte le transazioni garantendo la protezione dei dati personali mediante tecniche di crittografia.

Boston è un posto estremamente favorevole allo sviluppo delle startup. Numerosi accelerator aiutano la crescita di queste nuove aziende, favorendo lo scambio di esperienze: la delegazione di Amerigo ha visitato la filiale di Boston di MassChallenge ed assistito alla presentazione del Regional Entrepreneurship Acceleration Program del Mit.

Un altro incontro ha riguardato la Algorand, fondata dal professor Sivio Micali, realtà del FinTech che sviluppa nuovi strumenti per il settore, mentre il docente prosegue l’attività di ricerca su argomenti di economia e di matematica, ad opera di un gruppo di ricercatori provenienti da diverse discipline.

Economisti, matematici ed informatici lavorano fianco a fianco, condividendo la cultura interdisciplinare che da sempre caratterizza l’attività di Algorand. “Collaborare è sempre meglio che competere, ed è anche più divertente” conferma il Micali, vincitore tra gli altri di un premio Turing (per le applicationi del calcolo) e di un premio Goedel (per l’informatica teorica) e di un premio RSA per la crittografia.

Il programma si è concluso infine con un ricevimento presso il Consolato Generale a Boston, i cui uffici sono situati nel grattacielo della Federal Reserve Bank.


×

Iscriviti alla newsletter