Elogi con cautela. Sono quelli pronunciati all’indirizzo delle fondazioni bancarie da parte del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso dell’assemblea annuale dell’Istituto centrale di via Nazionale.
“Negli anni della crisi – ha riconosciuto Ignazio Visco – le fondazioni di origine bancaria hanno assecondato e sostenuto il processo di rafforzamento patrimoniale di alcuni tra i maggiori intermediari italiani”. Le fondazioni, ha poi aggiunto il governatore della Banca d’Italia in riferimento agli enti maggiori azionisti delle banche italiane – “devono esercitare nei confronti delle banche partecipate un ruolo rispettoso della forma e dello spirito della legge, senza condizionarne le scelte gestionali e l’organizzazione”.
Infine, al pari di ogni altro azionista, ha concluso il governatore della Banca d’Italia, “devono promuovere la selezione degli amministratori sulla base della competenza e della professionalità, con criteri trasparenti”.
Un sottile, indiretto, rilievo all’Acri?