Oggi è la festa della Repubblica ed è la nostra festa.
Sono passati decenni da quando la guerra è finita e sulle macerie e il sangue si è costruito uno Stato democratico , la cui Costituzione è davvero la più bella del mondo. Libertà, eguaglianza e dignità, le parole magiche della nostra storia.
Oggi invece, cosa possiamo dire di questa nostra Repubblica? Sono uno di quelli che ha lasciato l’Italia, dopo aver studiato e vissuto lì. GIà due anni fa le prospettive erano minime, oggi sono inesistenti. Ecco, credo che uno Stato che costringe i propri cittadini ad emigrare, specie se giovani, sspecie se altamente istruiti, compia un grande crimine.
La scelta di lasciare il mio Paese è stata sofferta. In troppi, forse, credono che una simile decisione comporti solo “felicità”. Ma con una laurea, in Italia, trovi uno stage non retribuito (se sei fortunato) e senza prospettive di assunsione (una cosa che dicono ancora prima di offrirti lo stage), e allora la demotivazione è tanta.
Arrivi in Germania, dove mi trovo io, e trovi un mondo diverso dove certo non trovi l’occupazione che desideravi, ma qualcosa c’è e ti consente di vivere dignitosamente e di andare avanti. Studi una lingua nuova, ti approcci ad una nuova cultura e a nuove persone, apprendi molto e cresci. Ma non crediate che sia facile, lasciare la propria famiglia e la propria terra, non è mai facile. C’è sempre una grande riflessione dietro e un gran dolore.
Penso a questa festa e alla mia identità, e trovo appropriate le parole di una canzone di Giorgio Gaber “io non mi sento italiano“, una delusione o una speranza nascosta?
So solo che sono fiero delle mie origini, felice di essere nato e cresciuto in una terra generosa e ricca di storia, cultura e grande dignità. Ed è per questo, forse, che mi porto dentro il desiderio costante di tornare a casa. Il ritorno, sarà la mia meta.
Buona festa della Repubblica a tutti gli italiani che ci credono ancora.