Giovannino Guareschi, un eroe globale.
Un’affermazione del genere è scomoda non soltanto per il pensiero mainstream ma anche per chi ha cercato di appropriarsi di Giovannino Guareschi a posteriori, cercando – anche in buona fede – di affibbiargli etichette di ogni genere. Etichette puntualmente disattese dalla stessa vita dello scrittore, del giornalista e dell’uomo, imperniata su Libertà e Verità (anzi, meglio: Libertà nella Verità).
Globale è un espressione ostentata e abusata da una parte dell’opinione pubblica (spesso camuffata con l’espressione globalismo, che indica una ideologia che nulla ha a che vedere con l’aggettivo globale) e squalificata dall’altra (pensate che ci sono ancora persone che boicottano la Coca Cola perché prodotto globale, o inneggiano alla Russia senza sapere di cosa stanno parlando).
L’ignoranza accomuna ineluttabilmente queste “parti”, ma poco importa.
Eroe, perché aver accettato la prigionia per preservare la propria libertà, e non aver mai ceduto ad alcun compromesso segna la cifra della persona che era Giovannino Guareschi.
John Stuart Mill, un grande filosofo e pensatore dell’800’, sottolineava come ci fossero due modi di essere autore “classico”: lo si può essere perché la propria opera tratta in modo magistrale gli eterni problemi dell’umanità, continuando a dare attraverso il tempo che passa risposte o stimoli alla riflessione, oppure perché in essa si riflette lo spirito di un’epoca in modo compiuto, sistematico, paradigmatico.
Giovannino Guareschi è classico nel primo senso (e probabilmente anche nel secondo), perché raccontando l’umanità e la realtà di Mondo Piccolo (Don Camillo, Peppone, ma soprattutto il Cristo che parla alla coscienza degli uomini) ha insegnato ciò che conta per l’Uomo, per ogni uomo ed in qualunque tempo. Per questo ritengo convintamente che Mondo Piccolo non sia altro che una piccola ma rappresentativa riproduzione di Mondo Grande, e dunque lo abbracci. Per questo Giovannino è eroe globale. Classico e globale, universale.
Sabato 23 novembre a Busseto terremo con il Club dei Ventitrè (e con il patrocino del Ministero della Cultura) un convegno su questo: la globalità di Guareschi, il suo essere universale, e lo faremo attraverso tre importanti Testimoni, ciascuno con vocazioni diverse ma con tratti che uniscono e legano il globale ed il locale, Mondo Piccolo e Mondo Grande, ovvero la natura dell’Uomo, la sua vocazione, il suo anelito.
Signori: Mondo Piccolo è in provincia, ma non è provinciale.
Assieme alla dr.ssa Gessica Menichelli avrò il piacere e l’onore di introdurre e moderare S.E. Mons. Luigi Negri (arcivescovo emerito di Ferrara, un autentico pastore, a mio parere un Don Camillo dei tempi odierni), il dott. Carlo Salvatori, banchiere di prestigio internazionale, che si è affermato e distinto nel mondo (senza essere del mondo) pur restando legato alla sua terra, alla sua tradizione, e oggi presidente Lazard in Italia, e infine Paolo Gambi, scrittore versatile, creativo, capace di leggere la realtà con sagacia e impertinenza.
Il contesto del bellissimo Teatro Giuseppe Verdi di Busseto farà da cornice ideale.
Un altro modo per essere grati a un Eroe Globale, che mai come in questo momento storico può e deve ispirarci come modello.