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Chi protesta (e perché) per la delegazione di Maduro sbarcata a Bruxelles

Nicolás Maduro cerca di rafforzare i legami con l’Europa. E per farlo ha deciso di inviare oggi e domani al Parlamento europeo una delegazione di “rappresentanti del governo e dell’opposizione”, con l’intento di incontrare eurodeputati. Una missione “curiosa”, evidenziano molti addetti ai lavori, dal momento che non risultano esserci negoziati in corso tra il regime e l’opposizione venezuelana.

La notizia della visita è stata confermata dal quotidiano spagnolo Abc, che ha visionato una email inviata a tutti i membri del Partito Popolare Europeo in Parlamento. La presenza di questa delegazione è presentata come “una straordinaria opportunità per considerare un’udienza di qualche minuto durante la riunione del gruppo del Ppe o per pianificare una riunione esclusiva”.

Nella delegazione sarebbero presenti Rafael Marín, Melva Paredes, Daniel Santolo, Segundo Meléndez, Javier Bertucci e Francisco Torrealba. Tutti politici vicini al regime.

I rappresentanti diplomatici di Maduro sostengono che, dopo la tappa a Bruxelles, la delegazione sarà ricevuta in Vaticano nei prossimi giorni.

Tra i destinatari della mail c’è anche l’europarlamentare del Ppe, Leopoldo López Gil, padre dell’ex prigioniero politico per anni e leader del partito di opposizione Voluntad Popular, Leopoldo López. All’Abc, López Gil ha detto che si tratterebbe di una falsa delegazione, che cercherebbe di dimostrare che ci sono anche membri dell’opposizione, “ma non è così. Cercano di trasmettere il messaggio che ci sia un tavolo di dialogo, inesistente, e che esista una predisposizione al dialogo da parte del governo con una partecipazione internazionale, per puntare a nuove elezioni”. L’europarlamentare ricorda che, tra le condizioni del Parlamento venezuelano per tornare al voto, ci sono la nomina di un nuovo Consiglio Nazionale Elettorale, l’aggiornamento del database degli elettori e la partecipazione di osservatori internazionali.

López Gil assicura che questa iniziativa risponde ad un piano ideato dall’ex presidente spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero. L’europarlamentare dice anche di avere contattato lo staff del presidente ad interim, Juan Guaidó, che ha confermato di non aver inviato alcun rappresentante in questa delegazione: “Un governo, come quello di Spagna, che ha riconosciuto la legittimità del governo di Guaidó, non può accogliere una delegazione illegittima […] Allo stesso modo il Parlamento europeo, che ha dichiarato illegittima la permanenza al potere di Maduro. Sarebbe un controsenso ricevere questi delegati”.

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