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Quel fenomeno preoccupante che è l’estrema destra in Italia

Non dobbiamo sottovalutare il problema. Inizia sempre, più o meno, così una possibile tragedia. Quando la politica, le istituzioni e, soprattutto, le cittadine ed i cittinadini prendono sotto gamba fenomeni come questo. Sono “quattro gatti”. Dicono. Oppure: “sono dei folli”. Come se i folli non fossero pericolosi. E ancora: “ci sono problemi più urgenti”. Certamente: ma questo è uno di quei problemi. Va affrontato. Con serietà.

Questo si legge su Repubblica.it:

L’operazione “Ombre nere”, che trae origine da un monitoraggio di militanti di estrema destra locali, ha consentito alla Digos di Enna e al Servizio Antiterrorismo Interno di far emergere l’esistenza di una vasta e frastagliata galassia di soggetti, residenti in diverse località, accomunati, spiegano gli inquirenti, “dal medesimo fanatismo ideologico” ed intenzionati a costituire un movimento d’ispirazione apertamente filonazista, xenofoba ed antisemita denominato “Partito Nazionalsocialista italiano dei lavoratori”.

Quanto emerso dalle indagini, soprattutto dal materiale sequestrato: armi di vario tipo, manifesti e simboli nazisti e scambi in una chat chiusa, è più che preoccupante. Tutto questo va al di là delle dichiarazioni farneticanti di qualche pregiudicato, va oltre il mero dirsi “omofobo, razzista e fascista”. Qua siamo a una fase successiva all’improvvisazione: ci sono struttura e progettualità politica. E questo è un grande problema.

L’esistenza di un’organizzazione vera e propria, strutturata non in un paese, ma su scala nazionale, indica un lavoro portato avanti nel tempo con progettualità: attorno a vecchi simboli, vecchi slogan e vecchie ideologie, si è costituito un nucleo duro di persone, più o meno note alle forze dell’ordine – come riporta l’articolo di Repubblica – che hanno iniziato ad organizzarsi. Volevano (vogliono) la costituzione di un partito di chiaro stampo nazi-fascista. Rivendicano il loro essere anti-semiti, omofobi e razzisti. Hitler è un modello a cui guardare. La violenza come strumento “normale” del discorso politico: si esprime ammirazione per le atrocità commesse in passato contro gli ebrei. Si è nostlagici del male.

Tutto questo si aggrava di ulteriori elementi: l’internazionale nera. Sempre su Repubblica viene citato il caso di “Miss Hitler” (sic!). Una ragazza italiana che avrebbe vinto questo titolo all’estero. Pare abbia partecipato a un incontro a Lisbona: capiamo la gravità della cosa? C’è una rete talmente organizzata, che ha varcato non solo i confine del paesello, ma della nazione. Del tutto fuorviante il tentativo fatto nell’articolo di connettere la difficoltà economica della donna con questa scelta politico-esistenziale d’abbracciare il male, letteralmente.

La destra estrema non è certo una novità. Di questo se ne parla da sempre. Ci sono centinaia di libri. Studi e analisi fatte in Italia come altrove. Il punto è un altro. Sono ora diventati visibili. Hanno trovato – involontariamente o indirettamente – forme di legittimazione in certi circuiti politici e mediatici, ma, cosa ancora più grave, i simpatizzanti di queste esperienze, a differenza del recente passato, non provano (più) vergogna nell’esporsi, nel dire in modo aperto, che sono dalla loro parte. O, forse, la loro posizioni è quella di sempre, è l’assenza di reazione compatta e chiara della maggioranza ad essere venuta meno.

Facciamo tutte e tutti molta attenzione: inizia sempre tutto così. In sordina. Con pacche sulle spalle, risatine di scherno per questi gruppetti (ahimé, sempre più numerosi e soprattutto organizzatti) considerati residuali e inconsistenti, e poi, come la storia insegna, ci ritroviamo sommersi dai guai. Dobbiamo essere vigili. Attenti. Non giriamoci dall’altra parte. I rischi sono tanti. E concreti: armi, progetti di aggressione violenta fino alla pianificazione di attentati, strutture organizzate nazionali e internazionali.

Un invito, semplice, a tutte e tutti noi: apriamo gli occhi.



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