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Più reti (di impresa) contro la crisi. La fotografia di Infocamere

Un quadro positivo, ottimista, grazie al miglioramento della competitività e della capacità di innovare, senza però rinunciare all’autonomia di gestione e alla strategia. Questa la formula del successo svelata dai Contratti di Rete, fotografata dall’Osservatorio nazionale sulle Reti d’impresa, svolto da Infocamere, RetImpresa e Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari. Il report è stato presentato in occasione del decimo anniversario dall’introduzione del contratto di rete sullo scenario normativo italiano.

Lo studio, presentato in Confindustria, offre una lettura a più dimensioni di una strategia vincente, di fronte alla crisi economica del 2008. Secondo i dati di Infocamere, i contratti di rete sono 5.863 e coinvolgono 34.766 imprese su tutto il territorio nazionale, evidenziando una crescita costante nel tempo fino ad oggi. L’analisi si basa nelle tipologie di obiettivi, modelli organizzativi, strategie di marketing, metodologie di rendicontazione, livelli di performance e capacità innovativa, ma non solo.

Questo studio serve per analizzare quali reti siano più efficaci in base a struttura, meccanismi di governance e coordinamento e aiuta a capire come organizzazione e management impattino sulle performance. Per avere reti adeguate e di successo serve, innanzitutto, la conoscenza di tutti i loro elementi.

Per Fabrizio Landi, presidente di RetImpresa, il rapporto suggerisce di puntare su modelli di rete di qualità, valorizzando il piano organizzativo e della governance, oltre a sviluppare una vera e propria strategia nazionale per le aggregazioni con l’introduzione di contratto di rete: “A dieci anni dall’introduzione delle reti d’impresa in Italia, l’Osservatorio con Infocamere e Ca’ Foscari, attraverso le sue indagini, ci consente di realizzare un salto di qualità nell’analisi del fenomeno, utile anche a definire indicazioni strategiche e operative per un migliore utilizzo dello strumento da parte degli imprenditori”.

Paolo Ghezzi, direttore generale di Infocamere, sostiene che negli ultimi 10 anni si è “sviluppato un ‘micro-cosmo’ imprenditoriale flessibile e collaborativo che ha cambiato il modo di fare impresa per molte realtà produttive del nostro Paese. La possibilità di conoscerne i percorsi di crescita e le caratteristiche attraverso i Big Data del Registro delle Imprese, fa dell’Osservatorio Nazionale un punto di partenza fondamentale per lo sviluppo di policy sempre più adeguate a rispondere alle esigenze delle imprese”.

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