Il senso del dibattito sulla sorveglianza governativa statunitense sulle utenze dei propri cittadini lo dà l’appello della American Civil Libery Union: “Fermate i massicci programmi di spionaggio del governo”.
Le inchieste del Guardian e del Washington Post sui milioni di tabulati telefonici spiati e forniti dal gestore Verizon e sul programma Prism di raccolta di dati e informazioni dai server di colossi del calibro di Microsoft, Facebook, Skype, Apple, che negano di aver dato accesso diretto ai dati, fa interrogare l’America su quanta libertà e privacy si possa rinunciare in nome della sicurezza.
“L’amministrazione ha perso ogni credibilità”, scrive il New York Times. In una seconda versione dell’editoriale ha correto un po’ il tiro delle critiche e aggiunto un “su questo tema”. Nel definire i casi di sorveglianza ha però parlato di un “abuso di potere che richiede vere spiegazioni” e nel criticare il presidente Barack Obama di aver rinnegato le posizioni tenute ai tempi dell’amministrazione Bush e le critiche alle politiche che, in nome della lotta al terrorismo, giustificavano maggiori controlli per tutelare la sicurezza.
Stessi argomenti che sono usati da James Clapper, direttore dell’Agenzia per la sicurezza nazionale, che ha parlato delle notizie uscite come di una minaccia irreversibile e ha respinto le accuse secondo cui tali mezzi sono stati usati senza avere in mente una precisa strategia investigativa.
Per la Casa Bianca la raccolta dei tabulati telefonici è uno “strumento” per prevenire attacchi.
“È difficile parlare di differenze tra le amministrazioni Bush e Obama in questo campo”, ha detto l’avvocato Shayana Kadidal, del Center for Costitutional Rights, citata da Howard Fineman sull’Huffington Post. “Gli Stati Uniti non devono accumulare i tabulati di decine di milioni di innocenti. Questa non è democrazia. Non è libertà”, ha detto il senatore liberal Bernie Sanders del Vermont.
Le due inchieste, ricorda la Reuters, dimostrano come la sorveglianza interna sia diventata dopo l’11 settembre più pervasiva di quanto si sapesse e, come scritto dal Post, abbia conosciuto un crescendo sotto l’amministrazione Obama. Un po’ ciò che successe al ricorso ai bombardamenti con i droni nella strategia anti-terrorismo in Pakistan. Per l’amministrazione Obama una nuova tegola dopo le notizie sui controlli dei tabulati telefonici dei giornalisti dell’Associated Press e della Fox.