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Quirico: Calabresi; serve prudenza, ancora non sappiano dov’è

Cautela e riserbo, certo, ma soprattutto tanta gioia per la notizia che Domenico Quirico, l’inviato del quotidiano “La Stampa” di Torino, scomparso in Siria il 9 aprile 2013, è vivo e sta bene e ha parlato al telefono con la moglie anche se per pochi secondi. Il direttore della Stampa, Mario Calabresi.”Abbiamo avuto una grandissima notizia – dice – che Domenico è vivo e sta bene e che è ancora in Siria. Altro però non sappiamo quindi bisogna avere ancora pazienza, cautela e attenzione perché noi non conosciamo la situazione in cui è oggi Domenico: non sappiamo dov’è né con chi o se è libero. Perché non c’è stato modo di capirlo, la telefonata è stata troppo breve. Può darsi che questa non sia la parola fine ma la fine di un percorso”.

Quirico, 62 anni, è uno degli inviati di punta del quotidiano piemontese. Ha scritto reportage di guerra da teatri sensibili in diverse parti del mondo, dal Sudan, al Darfur, al Nordafrica e, appunto, dalla Siria. Ecco come lo ricorda un amico. “E’ uno che ama, muoversi, che sembra stampato nella vecchia stampa, forgiato nella generazione di giornalisti capaci di fare i giornalisti. Questo è Domenico Quirico: di poche parole, molto colto, molto chiacchierone quando si entra in confidenza, mai banale nelle conversazioni ed è un piacere starci insieme”. “Una persona che è a tutti noi cara: cara ai suoi amici, ai suoi colleghi, al giornale e alla sua famiglia ma anche ai lettori della Stampa e a tutte le persone che hanno imparato a conoscerla in questi mesi e che a questo punto lo aspettano con ansia”.

La Farnesina segue con attenzione l’evolversi della vicenda, ma ritiene necessario un “assoluto riserbo”, condizione fondamentale per il buon esito del caso che comunque è considerato, “particolarmente complesso”.

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